In questi giorni a Cremona è iniziato il processo allo scandalo, l’ennesimo ahimè, ultimo per il momento e per la cronaca, Calcioscommesse. Un centinaio tra calciatori, faccendieri, addetti ai lavori, tecnici e calciofili gli imputati, tra i quali l’attuale commissario tecnico della nazionale azzurra, che ha scelto il rito abbreviato (la Figc è parte civile, ma non nel suo caso), Antonio Conte. Ebbene, a proposito, dell’ex allenatore juventino, recentemente è uscito un libro, o meglio, un ebook, edito da Informant e scritto dal giornalista Dario Nicolini, che, condizionale d’obbligo, su di lui getterebbe dubbi, ombre e fango.

A smuovere (nuove) accuse contro il Ct sono due suoi ex calciatori ai tempi del Bari, vale a dire Vincenzo Santoruvo e Massimo Ganci, entrambi coinvolti in inchieste sulle combine, soprattutto entrambi determinati a coinvolgere il loro trainer d’un tempo. L’istant book, o meglio, la detective story applicata al calcio griffata da Nicolini s’intitola : Lo strano caso del Dr.Palazzi e di Mr.Conte ed è anche e fondamentalmente una storia, tipicamente italica, di … incongruenze sulla giustizia sportiva.

<Non siete capaci di segnare neppure in una gara combinata>. Questa la frase forte, una delle tante, attribuita nel libro a Conte, pronunciata, nello spogliatoio, dallo stesso allenatore pugliese durante i suoi trascorsi baresi.

Si perché nell’ebook appena uscito, Chievo – Bari dell’estate 2008, match terminato in parità (2-2) sarebbe un pareggio deciso anzitempo e a tavolino. Combine presunta comunicata a giocatori e tecnici dall’allora patron barese Vincenzo Matarrese.

Stefano Mauri

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