Buongiorno segue un piccolo resoconto della bellissima camminata di sabato 18 Ottobre: In cammino sul Pianalto della Melotta (percorso n.6) Ancora una volta il nostro cammino che ci porta nei territori cremaschi ha creato scompiglio, stupore e quella voglia di convincerci che intorno a noi c’è un territorio vivo e pulsante di passione.
Infatti come già descritto in molti luoghi il Pianalto è un luogo estremamente caratteristico, solcato in parte dalla via dell’acqua del Naviglio della Melotta. L’interesse geologico del sito è dato anche dalla presenza, su tutta l’estensione, di particolari tipi di suoli, assenti nelle aree circostanti che si sviluppano normalmente in condizioni climatiche molto diverse da quelle attuali della Pianura Padana.
Quindi i moniti erano tutti corretti per poter affrontare questo nuovo cammino.
Partiti dalla piazza centrale per Romanengo, bel paese, ci avviamo velocemente verso il Pianalto, prendendo la strada che indica una cascina CA dei Polli.
Qui la campagna magicamente cambia colore e ben presto abbandoniamo la strada che porta verso la melotta, per prendere subito dopo ca dei polli dritti per la strada bianca che ci porta verso zanarolo, cosi passiamo per alcuni luoghi dell’altopiano molto belli da vedere e a contatto direttamente con alcune cascine del luogo. Dopo Zanarolo attraversiamo la strada “Melotta” e prendiamo per direzione Casaletto di sopra, incontrando cosi il naviglio della Melotta. Il paese di casaletto di sopra si presenta deserto, e dopo una siesta ripartiamo in direzione Fontanella.
Ci spostiamo per pochi chilometri su questa vecchia provinciale, deserta con un panorama alla nostra destra e sinistra magnifico di vegetazione e di uccelli, tra piccoli aironi e altri piccoli uccelli come gallinelle d’acqua.
Fino al cartello Cascina Avicenna, dove rientriamo seguendolo nella campagna per arrivare a Fontanella per queste strade, qui ci imbattiamo in una cascina che coltiva verdure biologiche e ha asinelli e mucche, dopo ancora un 500 metri, passiamo per un’altra cascina che ha capre e vi vive ancora una vecchia signora con costumi umili, piena dei suoi animali come le oche, raccontando che una volta usava le piume d’oca per imbottire cuscini e materassi.
Dopo questa cascina invece che dirigerci verso cascina Triulza proseguiamo dritti sopra il naviglio della melotta, e scopriamo un nome misterioso “LA TANA DEL GATTO ROSSO” chiedendo ad alcuni passanti ci viene raccontata come un ritrovo per anziani, ma già tra noi nel gruppo, sentivamo che c’era qualcosa di magico provenire da quel luogo.
Decidiamo comunque di proseguire per fontanella e ben presto arriviamo, osservando anche i fontanili, molti nella zona e non a caso il nome del paese in provincia di bergamo.
Fontanella ci saluta con i suoi abitanti e il suo bel centro storico, decidendo di fare una pausa per ristorarci, convinti poi di pranzare presso cascina triulza, il nome era già interessante e ci dava una certa convinzione che questa esperienza si poteva fare.
Di buona lena ripartiamo e mentre stiamo per arrivare verso cascina Triulza incontriamo due signori anziani ma pieni di spirito in cammino che ci illuminano su “LA TANA DEL GATTO ROSSO”, non era un semplice ritrovo per anziani, era molto di più: la passione innata di 3 signori per un chiosco da favola.
Noi camminatori di montagna sappiamo bene cosa è un rifugio e un bivacco, alla descrizione dei signori, capiamo bene che “LA TANA DEL GATTO ROSSO” è una gradita sorpresa della bella giornata, e che li avremmo trovato ben oltre l’aspettativa, avremmo trovato ospitalità, avremmo trovato calore di un tempo.
Cosi è stato: tutto il nostro gruppo è stato accolto da 3 gentili signori che sul naviglio della melotta, hanno in gestione un vero e proprio rifugio conosciuto nel luogo dai più, ci offrono da bere e ci raccontano le loro storie e il perché del nome del luogo.
Una storia, nella storia, il bello del cammino è questo, si cammina per pensare, per vivere, per ascoltare e per incontrare in modo casuale piccole curiosità che la velocità odierna non lascia osservare.
Dopo aver pranzato insieme e passato un po di tempo in tana, ripieghiamo verso Romanengo, direzione melotta, stando questa volta sul Naviglio, bellissimo, con il vento e le foglie di autunno che cadevano spinte.
Cosi cammina, cammina riattraversiamo la strada della “Melotta” e ci reimmettiamo proprio nella frazione Melotta di casaletto di sopra, in direzione Romanengo per chiudere il giro.
Ben presto raggiungiamo Ca dei Polli dalla strada abbandonata inizialmente e concludiamo il giro in piazza a Romanengo.
Una giornata piena, sensoriale, fatta di amici semplici e della solita fatica condivisa che paga il piacere dell’impresa, circa 26Km di passione.
Leonardo Del Priore
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