Cos’hanno in comune Verona, Modena, Torino, Cremona, Milano, Brescia e Firenze? Queste città ospitano gli istituti carcerari (1 carcere in ogni capoluogo, eccezion fatta per la metropoli milanese che ne ha ben due,) con la maggior presenza di musulmani reclusi.

Ebbene, da tempo, ma naturalmente dopo gli attenti di Parigi i controlli si sono intensificati, in tutti gli istituti di pena italiani (a maggior ragione negli otto che ospitano il numero maggiore di detenuti di fede islamica) ogni comportamento o fatto anomalo, dietro precisa richiesta del Dap, deve essere raccolto, studiato, indagato e soprattutto segnalato per ulteriori, specifici approfondimenti.

Ma c’è di più, visto che sempre il Dap, per le carceri delle città poc’anzi menzionate, quindi Cremona compresa, in stretta sinergia con l’Ucoii (Unione delle comunità islamiche italiane) sta individuando ministri di culto volontari (imam) ad hoc in grado di gestire le preghiere nelle stanze carcerarie adibite a moschee, nelle celle appositamente adattate o in locali improvvisati. Tutto questo naturalmente per monitorare la situazione e cogliere qualsiasi stranezza.

Stefano Mauri

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