C’era una volta (oppure c’è ancora e non si fa vedere, o non … lo vedo?) l’aperitivo cremasco, perché salvo poche (ginestre nel deserto?) eccezioni, beh al venerdì e alla domenica sera, ecco i bar pieni come una volta ormai si contano sulla punta delle dita. Anzi, forse per contare basta una mano. La situazione migliora quindi sensibilmente al sabato sera, qualcosina in più, rispetto al primo giorno consacrato al weekend si muove a dire il vero pure nelle domeniche cremasche, ma in generale, gli aperitivi non registrano più i bei numeri di una volta.

Portafogli sempre più leggeri? Limitazioni causa i controlli stradali per verificare gli eventuali abusi con gli alcolici dei guidatori? I bar, a loro volta torturati da burocrazia e regimi fiscali opprimenti forse applicano prezzi tropo esorbitanti? I giovani non sanno bere ed hanno perso il gusto di un bell’aperitivo prima di mangiare? Il continuo lievitare dei prezzi… ci costringe a scegliere tra aperitivi o cenette? Scarsa qualità nell’offerta? Scarsa conoscenza nella domanda? Ancora non distinguiamo uno spumante da un prosecco? Troppi bar sulla piazza cremasca in generale hanno ormai inflazionato, se non addirittura saturato, il sistema? Al vino preferiamo troppo (e troppi) cocktail fatti con poco amore e ancor meno appassionata cognizione di causa?

Allora per ipotizzare le cause dello scarso appeal, ribadiamo in particolare, senza dimenticare che non è che più (ormai) … e sempre domenica ahimè, degli aperitivi al venerdì, probabilmente occorre mettere insieme ed analizzare una concausa di causa, ma il problema, o meglio, la tendenza è al ribasso è reale. O no?

Stefano Mauri

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