Sì, si torna, o meglio si è tornati decisamente bambini camminando, o meglio, fluttuando, grazie al geniale Christo (e alla sua opera straordinaria The Floating Piers) sul lago d’Iseo, quindi sulle acque tra Sulzano, Montisola e l’isoletta privata di San Paolo. Ora, il metodo migliore per evitare code, ingorghi e codazzi sotto il solleone ecco era forse quello di recarsi, da quelle parti sul Sebino, nei giorni feriali, possibilmente a Iseo, oppure a Clusane, o a Sarnico oppure ancora Lovere quindi, in traghetto, sbarcare a Montisola per poi fare parte del cammino (inverso) per Sulzano o per l’isoletta (camminata certamente più affascinante) privata di San Paolo. Fluttuare quindi si è rivelata davvero un’esperienza magica, che … non capita tutti i giorni di trovarsi su una passerella a pelo d’acqua sulle scure acque d’Iseo. No?
Ahimè, alcune brutture a margine dell’opera di Christo non sono però (tuttavia) mancate. Pagare per esempio un panino (con venditori poco sorridenti che non masticavano una virgola d’inglese) con una specie di salamella transgenica e grassa assai 7 euro, spenderne altrettanti per un misero hamburger improponibile o una birra slavata, beh non è stata una bell’offerta; così come i bagni chimici saturi di liquidi, puzzolenti peggio di una fogna di Calcutta (non si offenda l’India per carità), ecco … non hanno fatto onore alla grande isola lacustre italica. No? E che dire di certi tipici vicoletti isolani, intasati da calcinacci e serramenti accatastati, che ostruivano vista, passaggio e cuore?
Un pensierino sui treni? Al netto dell’eccezionalità dell’evento, comunque prevedibile e preventivabile, Trenord, tra ritardi, code interminabili, convogli soppressi, non esce benissimo dalla cosiddetta operazione The Floating Piers. A proposito, ma gli sventurati che, in largo anticipo avevano acquistato on line biglietti per raggiungere Sulzano su ferrovia, come tanti suggerivano giorni fa di fare per evitare disagi, saranno risarciti dato che alla fine, improvvisamente, hanno eliminato i viaggi relativi comprati appunto in anticipo?
Ciò detto, un grazie a quel geniaccio di Christo per averci fatto camminare, saltare, danzare, vibrare, sognare, meditare, riflettere, pensare, discutere, baciare, innamorare, litigare, emozionare sulle acque è doveroso. Dulcis in fundo, in accoppiamento a una bella cantina di Franciacorta, presenti giustamente pure loro in massa, intorno alla performance griffata dall’artista ultraottantenne, magari un piatto – degustazione di Tortelli Cremaschi (chissà perché il nobile piatto nostrano non riesce, o non vuole, emigrare, in quei territori dove farebbe fortuna), per vedere l’effetto che avrebbe fatto, per portare in tour il Made in Crema, non avrebbe stonato. Che ne pensate?
Stefano Mauri