Ho letto con vivo interesse l’articolo su come fare per diventare Città Europee per lo Sport e mi sovviene un dubbio. Ma bisogna pagare qualcosa per fregiarsi del titolo? E se si chi bisogna pagare? Ammesso e non concesso il comune o chi per lui abbia pagato, visto che non l’ha ordinato il Dottore di diventare Città per lo Sport (tra maratone, corse, aperitivi di corsa , tra l’altro le occasioni non mancano) non si poteva evitare di pagare e così magari scampavamo l’incubo autovelox sulla tangenziale?

Angelo Ermanni

Caro Angelo rispondiamo a te e ai tanti che ieri si sono chiesti del perchè di questa polemica, che non è una polemica ma solo una constatazione. Lungi da noi polemizzare. Solo era un po’ ironico il rilevare sul come si batta sul titolo come se Crema fosse l’unica a fregiarsi di sta cosa. Comunque. Abbiamo consultato il regolamento di Aces Europe per aderire all’iniziativa ed essere nominati Città europea dello sport. Riassumiamo alcuni punti interessanti per risponderti. Si, c’è una tassa di iscrizione da pagare. Per i comuni dai 25 mila e 499.999 abitanti che è di 1.200 euro. Quindi niente di particolare. La cosa interessante è che l’unica limitazione per città dello stesso paese europeo è che non siano della stessa provincia. Quindi tecnicamente in Italia potrebbero esserci 110 Città dello Sport, 110 Comuni dello sport, 110 comunità dello sport e pure la Capitale Europea. Ah occhio che in caso di inosservanze al regolamento però ci stanno 20 mila euro di multa da pagare.

Comunque questo è il regolamento generale.

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