Va bene il fascino del maledetto. Ma alle volte si esagera. Sono in corso, sul social network russo VKontakte, le votazioni per eleggere Miss Ostland 2014, ovvero la più bella del Terzo Reich. Il nome deriva da Reichskommissariat Ostland, cioè come venivano chiamati nel 1941 i territori baltici occupati dai nazisti.

I requisiti per partecipare alla gara sono ben particolari: essere nazista, odiare gli ebrei, essere membri del gruppo di VKontakte dedicato al fuhrer, avere pubblicato selfie da nazista sexy ma anche essere educate e non avere insultato le altre partecipanti per i loro scatti sui social.

Ora che l’iconografia nazi tutta colori sgargianti, simboli riconoscibilissimi, atmosfere cupe, sia affascinate non lo dico certo io. Anzi si. L’ho raccontato anni fa sul mio blog facendo l’esegesi del genere erosvastica molto in voga cinematograficamente negli anni ’80 italiani. Ma ci sono anche altri esempi noti. Dalla passione di certe rockstar, vedi Lemmy dei Motorhead. Ma nella musica c’è anche chi ha utilizzato il grimaldello per fare critica sociale, come ad esempio i Pink Floyd in The Wall con il celebre logo dei martelli incrociati.

Film o musica spesso era un gioco, poco più che vestirsi da sexy SS a Halloween. Ma così? Se si leggono le dichiarazioni delle candidate c’è da rimanere allibiti: Katya Shkredova è innamorata del Fuhrer e del suo coraggio di fare esperimenti sulle persone, Irina Nagrebetskaya pensa che l’ideale hitleriano vivrà in eterno, Anastasia Ageeva cita sempre la massima di Hitler Il più grande dono è non amare nessuno: se non ami, sei invincibile, perché ti liberi del dolore più grande.

Potrebbe andare peggio? Si dai potrebbe piovere.

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