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Crema città turistica? Ci si riempie la bocca con questa idea. Solo che come recita Gaber che amo citare spesso: “Un’idea, un concetto, un’idea finché resta un’idea è soltanto un’astrazione se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione”. Ieri le colonne del quotidiano La Provincia riportavano una lettera che apre una marea di spunti di riflessione. E firmata da Fabio Bresciani, di Cremona. E nulla. Ci tocca prendere lezioni da un cremonese riguardo al turismo e all’accoglienza.

La lettera racconta in breve di un giro fatto in città domenica 26 marzo, lo si capisce dal fatto che parla dello svolgimento della Fiera di Santa Maria, da parte del signor Bresciani e di un gruppo di amici. Avrebbero voluto vedere la Sala da Cemmo ma c’erano le prove del festival lirico per cui era inaccessibile, avrebbero voluto fare un giro nella pinacoteca del museo ma era chiusa per lavori, avrebbero voluto andare a Santa Maria ma nonostante ci fosse la fiera non hanno trovato mezzi per andarci (Arpini batta un colpo sul funzionamento del MioBus che lo conosce bene), han fatto un giro in centro e l’hanno trovato un po’ abbandonato a se stesso (fulminante l’esempio dell’incuria delle aiuole di piazza Moro con tanto di cartello che sarebbero curate dall’inner Wheel).

Che ritratto impietoso. E avrebbe potuto andare peggio. Sul “museo civico triste e inospitale”, come lo definisce sempre la lettera, ci si sarebbe potuti cadere ancora peggio. Intanto, sottolinea ancora la lettera, quel giorno era una delle Giornate di Primavera del Fai e a Crema non c’era una sola iniziativa di apertura di qualche monumento o palazzo (si che la città ne è zeppa). Poi magari avrebbero voluto pranzare. Ma a Crema pranzare la domenica richiede impegno. Molti posti chiusi, pochi aperti, prezzi non proprio popolari.

Certo magari con la precedente gestione del Caffè del Museo si sarebbe potuto pranzare li. Ma non riapriamo vecchie ferite. Ora finalmente ce n’è una nuova. Va bene. Magari potevano fare un giro alla sala delle Piroghe o alla sezione dell’organo Già già. Se si capisse come accedere e chi ti fa accedere. Poi parla di dissuasori piazzati in luoghi assurdi. Questa è interessante. Se si fosse spinto in giro avrebbe trovato dossi e cunette alti quel mezzo metro, orgoglio dell’amministrazione tra l’altro. Ma magari farli tutti alti uguali no? Si vede ad esempio via Cavalli, o i Sabbioni, dove se non hai idea di come sono ne passi uno agilmente e a quello dopo demolisci la macchina.

Ma davvero però Crema è così grigia come dice il cugino cremonese? Mah, forse ci sono tante tante cose da sistemare. Ma la città è decisamente tornata a vivere, anche la notte. Siamo sulla buona strada… vediamo di non farci più prendere in fallo dai cugini. Perchè per tornare a capo tutto sta nelle idee. Produciamo, mangiamo, digeriamo queste idee e rendiamo questa città felice di vivere.

Emanuele Mandelli

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