Crema4music è finito, evviva Crema4music, esegesi di un piccolo miracolo cremasco
Anche quest’anno Crema 4 Music è finito, tanto cuore per tutti voi che rendete possibile questo piccolo miracolo ❤️🔥
Basterebbe questa scarna riga pubblicata nella notte sui suoi profili social da Andrea Spinelli per dipingere in pieno l’atmosfera del festival di CremaLiveHeart, che si è tenuto il 19-20-21 luglio ad Ombrianello. Ma vogliamo fare qualche riflessione. Anche perchè il piccolo evento dell’estate cremasca, giunto alla sua terza edizione, un piccolo evento non lo è più ma sta diventando una solida realtà.
Apparso quasi in sordina nell’estate del 2022, la prima estate di ripresa delle attività dopo i due anni terribili della pandemia, Crema4Music ha mostrato da subito di avere le idee chiare sulla direzione da intraprendere. Sin da subito tra le parole d’ordine della manifestazione ci sono stati gli intenti di demolizione di tutti gli stilemi affastellati in questi anni dalle rutilanti festedellabirra (si scritto minuscolo e tutto attaccato assieme) che piano piano hanno cambiato la modalità di fruire musica d’estate trasformando i palchi delle feste in un coacervo di muscolarità e banalità fatto di tribute band sempre più Tale e quale show e party band da “macino 87 pezzi in un ora con i ritornelli delle sigle dei cartoni animati, la Carrà e la disco music tutti in un pentolone“.
Insomma la musica come scusa per bere tanto, ascoltare poco, fare casino e… basta. Nulla di grave per questo tipo di proposta, si intenda, c’è a chi piace. Ma se devo fare un paragone tra l’idea di festa estiva musicale di CremaLiveHeart e le festadellabirra è come scegliere se passare le ferie nel carnaio di Riccione d’agosto o che so nella cornice da proposta raffinata di Varigotti. Entrambe le proposte hanno un pubblico. Solo che nel campo delle feste alla Crema4Music c’è il pubblico ma le proposte sono sempre meno.
Un plauso quindi alla caparbietà dello staff della associazione cremasca che in maniera programmatica sta mostrando non i muscoli ma il cervello. E Crema4Music non è una mosca bianca. Ormai tra Punk & Salam, Crema street jazz, le Madi beer fest e i tanti altri piccoli eventi che il coriaceo gruppo mette in pista la dimostrazione che ci sanno fare è evidente.
Adesso, oramai è dominio pubblico, cercheranno di portare la loro idea di intrattenimento e cultura in un luogo fisso dove poter esercitare per tutto l’anno. ne parleremo con calma a tempo debito, cioè tra pochi giorni. L’estate ci riserverà ancora l’occasione di parlare di loro.
Ma in tutto questo peana non abbiamo parlato delle serate del festival. Beh come testimoniano le immagini il pubblico c’era, si è divertito e ha avuto modo di sentire musica e proposte originali. Dall’atteso e s-ballatissimo dj set di Auroro Borealo in giù. Personalmente l’ho scritto sui miei social, ho apprezzato molto il set della band bresciana de Il Diluvio. Un variegato, saporito e funzionale mix di space rock, new wave, dream pop, melodie pinkfloydiane e altre diavolerie. Era davvero tanto che non tornavo da una serata ad una festa con un disco sottobraccio.
Il buon Spinelli con i sui sodali musicali ha anche portato sul palco per una adrenalinica mezzora di power pop gli ormai storici Overdreams che da qualche anno sono in forma powertrio con Andrea al basso e alla voce (con un po’ di fiatone eh), Stefano Bernardi alla chitarra e Guido Sangiovanni alla batteria (molto marziale e precisa). Vent’anni di canzoni che quatte quatte si sono fatte spazio nella memoria di tanti. E anche per questo versante va lodata la costanza programmatica.
Naturalmente Alessandra Andreoli sfavillante Barbie, Lucia Cirillo intrigante angelo nero (mi pare di copiare lo stile di Stefano Mauri), le ormai amatissime mascotte, l’inossidabile Piero Suardi alle spine, JJ, la Pasqui… sono tutti ingredienti necessari e insostituibili per far si che questo piccolo miracolo funzioni e continui a funzionare.
em
