Il 30 maggio a Cremona si è tenuta la prima Assemblea a Cremona per la presentazione alle lavoratrici e ai lavoratori e la votazione dei contenuti della Piattaforma di Rinnovo del Contratto Collettivo del settore bancario.

L’obiettivo è quello di contribuire a rilanciare il settore, dandogli un futuro e nuove prospettive.

Hanno partecipato i Segretari Generali Regionali Andrea Battistini (First), Gabriele Poeta Paccati (Fisac) e Marco Castoldi (UILCA), il Segretario Nazionale Fabio Scola (Fabi) e il Segretario Territoriale Gianluca Benzoni (Unisin).

L’obiettivo di contribuire a rilanciare il settore, dandogli un futuro e nuove prospettive.

Come?

Attraverso il rafforzamento dell’area contrattuale allargando le tutele del CCNL ABI a tutte le aziende che operano nel settore bancario e finanziario, e a quelle vigilate.

Attraverso il rafforzamento delle procedure di confronto in merito a tutte le riorganizzazioni e ristrutturazioni

Sul tema del lavoro agile e del telelavoro, rafforzando il diritto alla disconnessione, le tutele, e, soprattutto, confermando che il rapporto di lavoro del bancario è un’obbligazione di mezzi e non di risultato: no al lavoro a cottimo!

Sull’orario di lavoro: lavorare un numero inferiore di ore, a parità di retribuzione, è un tema che attraversa trasversalmente tutte le categorie.

La rivendicazione salariale per recuperare l’inflazione e per redistribuire in categoria la produttività alla quale lavoratrici e lavoratori hanno significativamente contribuito: gli utili delle prime 10 banche italiane hanno registrato nel 2022 l’anno record di crescita con un incremento in media del 60%.

La partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa di lavoratrici e lavoratori al fine di entrare nelle rati dei numerosi algoritmi che regolano l’attività bancaria sia sul versante creditizio sia su quello dei processi e delle procedure.

Algoritmi che generano anche il fenomeno delle continue e intollerabili pressioni commerciali che nelle forme più “fantasiose” e lesive della dignità del lavoro vengono calate su lavoratrici e lavoratori e vanno stroncate.

La desertificazione bancaria con il progressivo abbandono dei territori che si realizza con la chiusura degli sportelli, indebolisce il ruolo sociale delle banche. La Lombardia, in relazione alla popolazione, è una delle regioni più colpite: quasi 600.000 persone e 36.000 imprese risiedono in comuni lombardi privi di sportelli bancari.

Riteniamo indispensabile che il percorso sia partecipato da lavoratrici e lavoratori, sia conosciuto e condiviso. Per questo i Segretari Generali della Lombardia, unitariamente e convintamente, si impegnano a sostenere la piattaforma nelle numerose assemblee alle quali prenderanno parte.

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