Un primo passo verso l’indipendenza del cremasco è stato fatto. Alle 19 in punto a Cremona in assemblea provinciale è passata la proposta di delibera che fa del cremasco Area Omogenea. Proposta deliberata all’unanimità, fatta eccezione per il consigliere Calvi assente e di Vairani di Soresina che ha abbandonato la seduta per motivi famigliari.

Modificati alcuni passaggi rispetto alla proposta originale, quella presentata dai sindaci cremaschi alcune settimane or sono, ve lo racconteremo meglio presto. La novità è che entro il 31 maggio la parola passa ai 115 sindaci che dovranno decidere in assemblea per il riconoscimento formale della Zona Omogenea.

La considerazione, viste anche alcune esternazioni degli ultimi giorni, è che è stato ben evidente il percorso serio e condiviso fatto dal territorio cremasco, rispetto alle altre esperienze simili, una spinta forte arrivata dal basso. Per questo si è percepita quasi una intenzione (non troppo velata) al non farci procedere da parte dei cugini che hanno accettato obtorto collo la situazione. Ma conoscendoli non saranno mica troppo contenti. Insomma per citare il Paolo Conte di Bartali, “ai francesi le balle ancor gli girano”, sotituire francesi con cremonesi.

La proposta di percorso è stata deliberata per la costituzione di un area omogenea con 42 comuni, e l’opportunità di far rientrare in futuro i comuni che non hanno ancora aderito o deliderato. Sottigliezze tecniche che ci faremo raccontare con precisione. Le nostre fonti ci dicono di una Stefania Bonaldi agguerrita e molto sul pezzo. Bene.

Emanuele Mandelli

 

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