Sanremo per molti gruppi, specie se appartenenti alla scena alternativa, può rappresentare il trampolino di lancio per la consacrazione presso il grande pubblico, più spesso rappresenta una esperienza come tante acqua fresca che scivola via senza lasciare traccia, o forse un poco di frustrazione.
Ricordo l’anno dello sbarco dei Subsonica a Sanremo, la gara non andò benissimo mi pare, andarono benissimo invece i live che diventarono da occasioni per pochi intimi in club sparsi della provincia italiana, a eventi imperdibili in cui ballare e gustare il concerto diventava una missione quasi impossibile.
Mercoledi scorso al Magnolia ho temuto che la stessa cosa potesse accadere anche ai Perturbazione, ormai “storica” band piemontese, reduci da Sanremo 2014, dove con la canzone L’unica si sono imposti all’attenzione del grande pubblico, riscuotendo molte simpatie e apprezzamento.
Ma torniamo ai miei timori che immagino interessino moltissimo i lettori di Sussurrandom, l’”effetto Sanremo” che più ho temuto è di trovare i “Perturbi” (cosi i fan amano chiamarli affettuosamente) cambiati nell’approccio al live: precisi e distanti, professionali ma freddi; complice anche un disco Musica X, prodotto dal “subsonico” Max Casacci, che ha lasciato i fan con non poche perplessità, a causa di una virata elettronica inaspettata e lontana dalle sonorità più morbide e classiche a cui ci hanno abituato negli anni.
E invece no: Tommaso e i suoi compagni musicali di viaggio si sono presentati in un Magnolia pieno di fan storici, appassionati e curiosi con la solita carica di energia, passione e attenzione per il proprio pubblico, che ringrazia diventando una sorta di grande famiglia che incoraggia, incita, ma soprattutto si diverte con la band.
La scaletta è una specie di cavalcata tra i dischi che hanno segnato la loro storia discografica: il concerto si apre con la title track dell’ultimo disco Musica X, alternando pezzi di questo album con pezzi storici e amatissimi come Buongiorno buonafortuna, Del nostro tempo rubato, Battiti per un minuto, e la spassosissima Il senso della vite. Si salta, si balla e si sorride, moltissimo, e i pezzi presentati a Sanremo sono solo la ciliegina sulla torta di un concerto in cui Tommy e i suoi non si risparmiano, mostrandosi come una band sicura sul palco, incredibilmente affiata, che si può permettere di giocare e divertirsi, sempre rigorosamente insieme al proprio pubblico. Tanto che Tommaso durante uno dei due encore che chiudono il concerto scende letteralmente in mezzo al pubblico regalando uno dei momenti più emozionanti del concerto una versione di Arrivederci Addio solo voce, da brivido.
Sorrisi e leggerezza, intensità e commozione, una girandola di emozioni che mi accompagna verso casa, per fortuna la sincerità e l’onestà che da sempre accompagna il percorso musicale dei Perturbazione ha disinnescato il temibile “effetto Sanremo”. E i fan sentitamente ringraziano.
Elena Crotti