Presentiamo una rubrica quindicinale che partirà tra due settimane curata dalla cantautrice Arianna Vitale. Si intitola Figli di un dio minore. La presentazione migliore sta nel suo scritto, a seguire, ma giusto due righe pratiche ci vogliono. Raccontateci le vostre storie di piccoli figli di piccolo Dio minori. Arianna le commenterà. Una posta del cuore? No di quelle ce ne sono tante. Un angolo sfoghi? Forse. Interpretatela come volete. Scrivete a : figlidiundiominore2015@gmail.com.

 

Questa rubrica nasce come spazio aperto per tutte quelle persone che io definisco “figli di un Dio minore” riprendendo il titolo di un film. Si badi bene, non figli di un Dio minore in quanto esseri inferiori. Il minore io lo voglio intendere come metafora musicale: la tonalità minore che si contrappone alla tonalità maggiore.

Semplicemente due diverse scale musicali di vita. I figli di un Dio minore sono persone la cui vita è misteriosamente e all’apparenza inesorabilmente velata di un senso di tristezza, di malinconia.

Sono quelle persone che sembra debbano lottare per ogni piccolo grammo di felicità, per ogni piccola conquista.

Sono quelle persone che nella vita hanno dato tanto ricevendo poco, a cominciare dalla propria famiglia di origine.

Sono quelle persone che si portano dentro ferite e conflitti irrisolti, persone che spesso scelgono la solitudine perchè si sentono incomprese o perchè sopraffatte dalla paura del rifiuto.

Sono quelle persone che spesso cercano i propri carnefici, incapaci di uscire dalla spirale dell’autodistruzione.

Sono quelle persone incapaci di mantenere sani rapporti sociali, che hanno difficoltà di comunicazione, vittime di una timidezza e di una mancanza di autostima che le rende goffe, strane, facilmente rifiutabili.

Sono quelle persone che avrebbero molto da dare ma non sanno come rendersi visibili agli occhi del resto del mondo, quel mondo che vedono così vincente, così capace e meritevole, i figli di un Dio maggiore per l’appunto.

Sono quelle persone che non sanno o non hanno ancora capito che il problema è dentro di loro, e non all’esterno. Perchè la radice è nel loro passato, che non riescono a dimenticare.

Questa rubrica nasce con il solo scopo di dare uno spazio di ascolto e di dialogo, in totale anonimato, nella speranza di poter contribuire ad un risveglio delle loro potenzialità. Perchè il loro presente è una conseguenza del loro passato ma è anche una causa del loro futuro….

Solo un punto di raccolta, nulla di più. Uno spazio dove poter essere se stessi. Compresi ed ascoltati.

 

Arianna, quasi ex figlia di un Dio minore

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