I portatori di pubblicità sono quelli che quotidianamente ci intasano la personale buca delle lettere con volantini più o meno ingombranti. In larga parte sono stranieri e, quasi sempre, fingono di non vedere che esiste un’apposita cassetta per la raccolta di materiale informativo e/o promozionale. In questa capillare distribuzione “casella per casella” primeggiano gli opuscoli dei supermercati, che segnalano ai potenziali clienti le varie “offerte” presenti sui banchi di vendita. Sotto molti aspetti, un servizio utile.
Tuttavia qualcuno che s’incazza c’è. In primo luogo i postini (precari e non, ma sempre sottorganico), costretti a lavorare a gran velocità se vogliono smaltire la corrispondenza giornaliera e non trovarsela sul gobbo il giorno dopo. Il pertugio ostruito fa girare i marroni perché implica una perdita di tempo e rischia di peggiorare il servizio di consegna. E fa incazzare anche i residenti condominiali i quali (i più distratti), a volte, insieme alla pubblicità buttano via anche la bolletta della luce. Inoltre, il loro malumore si accentua perché quei quattro “zucconi” non rispettano le regole: “Cazzo! Se c’è un’apposita cassetta per la pubblicità, la pubblicità la metti lì dentro, cazzo!”
Il punto di vista degli “sherpa” è un po’ diverso. Primo: non siamo dei deficienti; secondo: se il distributore ci dice di fare così, noi lo facciamo perché, terzo: siamo controllati e se non facciamo come ci viene detto non becchiamo neppure un centesimo.
Beppe Cerutti