Eravamo in tanti, sabato scorso, al Circo Massimo per il Family Day. All’indomani dell’evento gran parte dei media ha parlato di “guerra di numeri”: due milioni, come detto dagli organizzatori, o due/trecentomila, come detto dai sostenitori del ddl Cirinnà?
Sinceramente la controversia non mi appassiona. Credo che il cuore della questione sia un altro. E comunque basterebbe vedere le tante foto che circolano per accorgersi che sabato, a Roma, sono confluite centinaia di migliaia di persone.
Anch’io ero tra queste, e con me molti cremaschi. Chi è partito nel cuore della notte in pullman, e chi all’alba in treno. Ci siamo messi in movimento perché crediamo che la posta in gioco sia altissima e siamo convinti che se il ddl Cirinnà dovesse diventare legge, tutto ciò provocherebbe una deriva alienante. Qualcuno ha detto che noi cattolici non dobbiamo mai essere “contro” qualcosa o qualcuno. Senza nulla togliere all’importanza del dialogo, in realtà io credo che ciascuno di noi debba avere il coraggio di prendere posizione, giudicare la realtà in cui viviamo e, quando serve, avere il coraggio di essere anche “contro”. Mai contro la persona, ma contro la menzogna affinché prevalga sempre la verità.
Non si può scendere a patti con chi vuol condurci alla compravendita di esseri umani (perché a questo ci porta la pratica dell’utero in affitto). Così come non si può e non si deve ribaltare il dato naturale, cioè che l’unica famiglia possibile è quella composta da uomo e donna, in quanto l’unica in grado di garantire l’apertura alla vita. Qualcuno sta cercando di farci perdere il contatto con la realtà (con gli effetti devastanti che la cosa comporta) per farci credere che i nostri desideri – o capricci – debbano essere reclamati come diritti. Sabato 30 gennaio centinaia di migliaia di persone si sono date appuntamento a Roma per rendere visibile anche ai politici – che in questi giorni dovranno prendere posizione su una legge folle come quella presentata dalla Cirinnà – l’esistenza di un popolo consapevole e sveglio, con le idee chiare, capace di distinguere ciò che è bene da ciò che è male.
E così, malgrado la disinformazione operata dai media asserviti alla dittatura del pensiero unico, a Roma eravamo davvero in tanti. La punta dell’iceberg di un popolo che con determinazione difenderà i principi non negoziabili. Pur felici di aver constatato l’esistenza di un grande movimento popolare di gente non rassegnata a vivere in un modo dove prevale il nichilismo e il relativismo, siamo consapevoli di essere solo all’inizio di un cammino. L’entusiasmo e la gioia vissuti al Circo Massimo lo porteremo anche nella nostra città e proseguiremo l’impegno culturale e formativo già avviato da tempo. Ci impegneremo per far comprendere alle istituzioni politiche del nostro territorio e a quanti ancora hanno seguito con distrazione ciò che sta accadendo, non solo le ragioni alla base della nostra preoccupazione, ma anche le motivazioni per cui il popolo delle famiglie, visto al Circo Massimo, deve sempre essere sempre più presente nella nostra società. Continueremo l’impegno di sempre con rinnovato entusiasmo e non abbasseremo la guardia. Perché noi, come ha ricordato sabato scorso Gandolfini, citando san Giovanni Paolo II, “ci alzeremo in piedi ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita.
Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un mezzo per soddisfare un’emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio…Ci alzeremo quando l’istituzione del matrimonio viene abbandonata all’egoismo umano e affermeremo l’indissolubilità del vincolo coniugale. Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali
ed economiche e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell’individuo ma anche per quello della società…”
Flavio Rozza Generazione Famiglia – La Manif Pour Tous Crema