Federica Samarani, da appassionata, generosa e volenterosa figlia d’arte ha imparato subito, praticamente da piccina, i segreti, la fatica e la gioia dell’arte del fare la pizza. Quindi… con queste premesse, la giovane, creativa, propositiva, intraprendente e coraggiosa Federica, ragazza Rock, non poteva che diventare appunto la meravigliosa e illuminante pizzaiola (artigiana) che è oggi. Chapeau a lei. Ecco,a seguire, la bella chiacchierata che ci siamo fatti insieme…
Quando hai deciso che il lavoro in pizzeria sarebbe diventato la tua professione?
Mah … in questo duro e affascinante ambiente, tra farine e impasti, sono cresciuta. Cammin facendo, un passo alla volta… quando ho iniziato a conoscere la chimica di questa vocazione e dei suoi ingredienti facendo corsi ad hoc, partecipando a fiere, eventi, corsi, stage ho capito che sì, questa era la mia strada.
Come ti trovi da donna a fare un mestiere prevalentemente maschile?
Non sono tutte rose e fiori, ma fortunatamente l’aria sta cambiando. Detto questo, capita, per un verso o l’altro, in bene o in male di essere trattata o inquadrata diversamente in quanto donna, ma non mollo e vado avanti nel mio percorso: ho spalle grandi e grosse, mi sono forgiata lavorando sodo in bottega.
Cosa rappresenta per te la pizza?
E’ il simbolo, la cultura, la tradizione che unisce, passatemi il gioco di parole, varie culture portando, in giro per il mondo, un po’ d’Italia. E di questo dobbiamo essere orgogliosi. Personalmente per quanto mi riguarda la pizza è un lievitato, di conseguenza una creatura viva, un bambino da crescere, accudire, coccolare con amore e rispetto.
La tua pizza preferita?
Una semplice versione al tonno, ma nel menù nella pizzeria di Pianengo (paese del Cremasco, in provincia di Cremona), la più gettonata è la Mortazza (Mozzarella Fiordilatte, rucola fresca, salmone affumicato o Mortadella, pesto di pistacchi, granella di pistacchi e volendo burrata in aggiunta, ndr). Sperimento tuttavia tutte le pizze e presto modificherò la nostra proposta con news entry nuove e squarcianti.
Lavorate esclusivamente sull’asporto e siete stati tra i primi a introdurre il concetto, nel vostro segmento, di pizza gourmet. Ma cosa significa esattamente il termine?
Oggi la parola è leggermente inflazionata, o meglio, è moda. Per noi gourmet significa pizza gastronomica curatissima, selezionata e caratterizzata da materie ed elementi tutti ricercati di qualità e livello superiore alla media. E sottolineo che i nostri standard qualitativi, grazie alla sinergia con fornitori eccezionali e speciali, sono comunque elevati e selezionatissimi.
Il forno ideale?
Quello elettrico perché rappresenta il presente e il futuro ecologicamente sostenibile e pulito.
Tra emergenza sanitaria mondiale per il Coronavirus e crisi economica che 2020 è stato per la premiata e premiante Pizzeria d’Asporto e d’Autore Samarani?
Difficile da interpretare causa i vari Dpcm governativi e la burocrazia politica, drammatico ma contemporaneamente probante, intenso e proficuo dato che abbiamo intrapreso il servizio a domicilio. E sentire periodicamente al telefono i nostri clienti affezionati, conoscerne nuovi e soprattutto portare nelle loro case una pizza, una parte di noi ecco ci ha regalato soddisfazioni immense.
Cosa chiedi alla seconda parte inoltrata del 2021?
Che si porti via definitivamente il maledetto virus. Io continuerò a studiare, a cercare nuovi spunti per migliorare e lanciare oltre, in avanti la prospettiva.
Il tuo sogno nel cassetto?
Lanciare una piccola, capillare catena di pizzerie e aprirne una tradizionale coi tavoli per coccolare al meglio la clientela.
stefano mauri