“Buonasera sig.ra Arianna, mi chiamo S. e ho superato da poco la cinquantina. Ho avuto modo di conoscere la rubrica tramite amici comuni che leggono Sussurrandom periodicamente… approfitto dello spazio aperto per esprimere la mia amarezza e la mia delusione.
Sono un imprenditore in fallimento. Ho sposato mia moglie 27 anni fa e ho 2 figli adolescenti di 18 e di 13 anni. Ho sempre garantito alla mia famiglia un tenore di vita piuttosto elevato e mia moglie non ha mai dovuto lavorare.
Negli ultimi anni la crisi si è fatta sentire sempre di più, ho perso 2 committenti importanti che hanno preferito concorrenza stranera…. e piano piano ho cominciato a far fatica ai pagamenti dei fornitori e dei dipendenti.
Attualmente siamo in cassa integrazione e la banca pressa per il rientro del debito.
Ma il vero fallimento lo vedo negli occhi dei miei figli e negli occhi di mia moglie. Loro non dicono nulla direttamente ma leggo nei loro occhi il disprezzo e la delusione perchè abbiamo dovuto ridimensionare lo standard di vita.
Mia moglie si è allontanata da me a livello intimo e sento che ho perso la sua stima.
Questa situazione mi pesa perchè hanno ragione, io sono l’uomo di casa e dovrei essere in grado di provvedere alla famiglia nel modo migliore.
Mi sento un uomo finito, un fallito e non le nascondo di fare brutti pensieri riguardo la mia vita….. vorrei riconquistare l’affetto e la solidarietà dei miei figli ma non so come fare….
almeno lei non mi giudichi un perdente. grazie per l’ascolto. la saluto cordialmente. S.”

Buonasera sig. S…… non saprei da dove cominciare. Ma le dico onestamente che sono incavolata nera con lei! Non si permetta di definirsi un fallito e non permetta a nessuno di guardarla da tale. Scusi la franchezza, non sono affari miei, ma visto che mi ha scritto lo sono diventati…. i falliti veri sono i suoi figli e sua moglie. E’ troppo facile salire sul carro dei vincitori e scendere quando le acque sono agitate. Una famiglia è un nucleo di persone che lottanto insieme, che si vogliono bene in ogni situazione. Se la stanno lasciando solo sono loro le persone poco meritevoli di stima… mi sorprendo soprattutto di sua moglie… non sto giudicando nessuno, non fraintenda, sono solo amareggiata dalla sua situazione. Ma non disperi, c’è sempre un rimedio a tutto, basta guardare con occhi positivi. Deve ritrovare la fiducia in se stesso e deve ritrovare la fiducia nella vita soprattutto. Non voglio sembrarle una bigotta perchè non lo sono. sono una credente però, si affidi all’Universo e chieda aiuto, vedrà che qualcosa succederà. e se i pensieri negativi dovessero persistere, non esiti a rivolgersi ad un consultorio famigliare per non essere lasciato solo. Mi creda, stiamo solo parlando di soldi. E i soldi non sono tutto. Che conta è tutto il resto. E se lo ritiene, faccia leggere la sua mail alla sua famiglia, parli con loro, magari si rendono conto del bene che non le stanno facendo. Se lo ritiene mi tenga aggiornata. Un abbraccio fortissimo. arianna.

 

La rubirca è curata da Arianna Vitale. Si intitola Figli di un dio minore. Raccontateci le vostre storie di piccoli figli di piccolo Dio minori. Arianna le commenterà. Una posta del cuore? No di quelle ce ne sono tante. Un angolo sfoghi? Forse. Interpretatela come volete. Scrivete a : figlidiundiominore2015@gmail.com.

"abbiamo quaranta milioni di ragioni per fallire... ma non una sola scusa. cit. Kipling
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