“Molti problemi del football nascono dal fatto che tanti dirigenti non conoscono la materia, ne ignorano i dettagli”, ha detto anche questo, in un’intervista rilasciata i giorni scorsi alla Gazzetta dello Sport, Joahn Cruijff, mito del calcio olandese e mondiale. Quindi più che manager d’azienda nel pallone, al calcio servono uomini di football da inserire al posto giusto, al momento giusto.
Ebbene contestualizzando il discorso alla pelota nostrana, come è messo il sistema calcistico cremasco? Al campo, o meglio, a voi la risposta a noi tocca però il compito di sottolineare che forse, un grande appassionato calciofilo (la materia la conosce) del calibro di Cesare Fogliazza, per ridare energia (e colori) alla Pergolettese, beh forse, pur restando uomo solo al comando (che tale è la sua indole) dovrebbe calarsi maggiormente nella complicata realtà cremasca poiché se imprenditori, poteri finanziari e potenti hanno scelto di sostenere la causa (attualmente più fashion, ma riuscirà a trasformarsi in tendenza duratura?) nerobianca anziché quella gialloblù, beh qualcosa nel progetto Pergo (sponsor, spettatori al Voltini, abbonati e striscioni pubblicitari in calo) non quaglia.
Ed è davvero un peccato perché Fogliazza sa il fatto suo, mastica football è un imprenditore di calcio (ultimamente ha ampliato i suoi interessi nell’orbita dei manti erbosi calcistici sintetici), segue calciatori e allenatori… insomma potrebbe veramente trasformarsi nell’uomo della svolta, ma (un po’ come fece a suo tempo l’imprenditore orobico Stefano Bergamelli) deve chiudere certi spifferi (nello spogliatoio e in società), senza dimenticare che (purtroppo o per fortuna fate voi) Crema non è Pizzighettone e soprattutto che le società vanno strutturate e affidate (anche) ad appassionati, convinti calciofili legati al territorio.
Stefano Mauri