Gabriele Duranti, giovanissimo studente dell’Istituto cittadino Luigi Folcioni, si è di nuovo distinto, vincendo il primo premio del Concorso Pianistico Internazionale di Treviso. Non siamo sorpresi nell’apprendere la notizia, perchè da lui ci aspettiamo di tutto ormai; infatti sta tenendo un ritmo davvero intenso nell’affrontare queste prove impegnative e non delude mai le aspettative dei suoi fan. Gabriele sta frequentando, con ottimi risultati, la terza media, ma dedica abbastanza tempo al pianoforte da potersi permettere di partecipare a competizioni impervie come quest’ultima. Il pianoforte è la sua passione, la sua malattia, il suo grande amore e lo dimostra ad ogni nuova tappa della sua smagliante carriera di pianista un erba.

A Treviso ha suonato la Sonata n.3 di Serghei Prokofiev, tutt’altro che facile e ancora una volta ha conquistato il prestigioso premio, superando brillantemente l’ardua prova con una interpretazione perfetta, convincente e all’altezza delle aspettative. Ci auguriamo di risentire presto questo ragazzo così promettente che fa onore alla nostra città , dove capita sempre più spesso di ascoltarlo in serate culturali di vario genere, alle quali partecipa per gli interventi musicali. Si avvicina la conclusione dell’anno accademico, quindi avremo occasione di assistere ai saggi finali, nei quali si è sempre messo in luce per le bravura, e per la sensibilità quisita delle interpretazioni.

Assistere alle esibizioni di Gabriele è sempre emozionante, perchè sa avvicinare gli autori con grande pertinenza, con una preparazione impeccabile e cogliendo appieno lo spirito della pagina. In un mondo in cui spesso i valori si perdono nel turbine della nostra vita stravolgente è confortante vedere un giovane così maturo, serio, appassionato dedicarsi allo studio di uno strumento difficile e complesso come il pianoforte, sacrificando tanto tempo che i suoi coetanei spesso sprecano in interessi banali. Ben vengano ragazzi di questo stampo, ragazzi che sanno guardare avanti a sè con le idee chiare e la volontà di fare cose belle. Ce n’è bisogno.

Eva Mai

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