Non invidio chi per scelta o per necessità fa la casalinga: ho provato questa vita per quattro anni quando i pargoli erano teneri cuccioli d’uomo e li ricordo come i tre anni più fastidiosi della mia vita. Senza accorgertene entri in un circolo elitario, ma molto pericoloso, che ti porta a incentrare ogni gesto quotidiono sulle creature e in un attimo passi da Vanity Fair a Io mamma, Mamma e bebé, Mamme, Io e mio figlio e tutte le varie pubblicazione che hanno quel non so che di simile nella semantica. Ti specializzi nel conoscere pregi e difetti di tutte le marche di pannolini, creme per gli arrossamenti e salviettine umidificate.

Ogni spostamento, anche sotto il chilometro, prevede l’imbarco nel baule di una valigia che Ryan Air ti obbligherebbe a spedire nella stiva.
Crei un nuovo giro di amicizie con cui puoi parlare dei rifiuti corporali di tuoi figli, senza essere guardata come una reietta quando ti esalti nel descriverne colore e consistenza.  Diventi un’ esperta di omeopatia: a me chiamavano “lady granuli” e a ricordarlo ora penso che proverei meno vergogna ad essere stata una delle muse del buon Tinto Brass.
Insomma finisci per vivere la tua vita in funzione della loro e se vai dal parrucchiere una volta al mese ti senti pure in colpa di cotanta vanità.

Senza contare che i lieti intermezzi senza pupi, hanno il ritmo della lavatrice da svuotare, la lavastoviglie da caricare, l’aspirapolvere che ansima a tutte le ore, poiché quelle tue amorevoli ragioni di vita sporcano casa più di un esercito di lemuri in cattività.
Alle più fortunate scatta l’istinto di sopravvivenza: un giorno si vedono allo specchio ingrigite nel volto e nei capelli, non ricordano l’ultima volta che sono uscite con delle amiche che non avessero pupi attaccati alle sottane, non hanno comprato un vestito senza che il primo criterio nella scelta fosse la comoditá e l’ultimo film che hanno visto per intero è il dvd dei Teletubbies, anche se ora mi sembra di aver capito spopoli una certa Peppa Pig.

Si torna a riscoprire un mondo fatto anche di se stesse e per se stesse e si capisce che una mamma puó essere tale anche se ha i tacchi a spillo, va in palestra ed esce a cena con le amiche.
I figli crescono, le mamme invecchiano ed è più facile sorridere al passato con la certezza di non essersi mai scordate di esistere.

Barbara Locatelli

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