Andando a scavare in Centro Storico chiunque è consapevole di essere esposto al forte rischio di incontrare reperti anche di valore. Purtroppo il vigente Piano di Governo del Territorio, come i precedenti Piani Regolatori, approvati e gestiti da amministratori poco preparati che si sono succeduti negli anni, da destra a sinistra, non hanno ritenuto di fissare alcuna previdenza quando si trattasse di scavare all’interno delle mura, cosicché opere private e pubbliche si sono svolte da sempre nella totale noncuranza per quanto potesse venire alla luce. Neppure gli organi tecnici hanno mai ritenuto di prescrivere o di controllare che gli scavi avvenissero con le dovute cautele nel rispetto della storia della nostra città. Oggi vediamo, nel nome di un lodevole, ma incontrollato ammodernamento delle reti, che nel corso dei lavori in piazza Garibaldi e via Mazzini si sono sfondate non una, ma ben due ampie volte in laterizio, che potrebbero essere di antica costruzione. Queste attraversano perpendicolarmente la via Mazzini all’altezza dei civici n° 84 e 86. Ciò è avvenuto verso la fine della settimana scorsa nel silenzio generale. L’Amministrazione ha coinvolto la Sovrintendenza? Questa ha manifestato la propria valutazione o impartito precise indicazioni? La ditta incaricata dei lavori ha avvisato l’Amministrazione? La Giunta e l’Ufficio Tecnico comunale ci dicano a quando risalgono e che cosa rappresentano per Crema quelle due volte. Qualora dovessero risultare reperti e patrimonio di Crema, ciò che è accaduto costerà alla città l’irrimediabile perdita di un altro pezzo della sua storia.
Così l’Ufficio Stampa MoVimento 5 Stelle Cremasco, comunicato rilanciato da Manuel Draghetti su Facebook, a cui prontamente ha risposto l’assessore Matteo Gramignoli, spiegando che “il cantiere è in capo a Padania acque e che verrà verificata la segnalazione attraverso le figure apicali della stessa società”. Qualcuno segnala che probabilmente si tratta solamente di una vecchia opera della rete fognaria. Vedremo.