I Giovani Padani erano in piazza a Pandino, con un gazebo e 5 proposte sull’occupazione giovanile, e a loro modo hanno ben onorato il Primo maggio. Spiega Ilaria Fusar Bassini: “Siamo in piazza per dimostrare che rimaniamo l’unico movimento giovanile sul territorio ad avere a cuore la tematica del lavoro e dell’occupazione giovanile. Vogliamo inoltre portare all’attenzione della cittadinanza la nostra ricetta per migliorare il futuro della nostra generazione con 5 proposte concrete sul lavoro giovanile, proposte che potrebbero ridare speranza alla nostra generazione”.
Non me ne vogliano i Giovani Padani, che mi stanno anche simpatici, ma il fatto che i ragazzi del carroccio escano come dei giganti dal primo maggio cremasco è un segno dei tempi. Lo abbiamo detto ieri. Il Primo maggio a Crema se lo sono dimenticato. La Cgil era a Ombrianello a fare salamelle, il sindaco Stefania Bonaldi ieri mi ha spiegato su Facebook che lei che ci poteva fare? Una volta constatato che non si sarebbe fatto nulla, se non la semplice deposizione di un vaso di fiori da parte di alcuni sindacalisti, non ha potuto che prendere atto della cosa e stare a casa sua.
Mi sono chiesto: ma una volta saputo che non si faceva nulla l’amministrazione non avrebbe potuto farsi supplente? Siamo in campagna elettorale, sarebbe forse stato visto come uno sgarro verso i sindacati. A parte che chiedo, se volete rispondetemi, ma la presenza di Rita Brambini, Ottorino Bucelli, Giuseppe Sbaruffati ieri era a titolo personale o era una cosa ufficiale?
Se era personale giù il cappello a loro ma mi domando perché le organizzazioni sindacali non abbiamo fatto anche solo un momento di riflessione sul lavoro. Se era ufficiale mi domando perché una cosa così dimessa e aperta a varie interpretazioni e attacchi? E se era ufficiale cade anche il discorso della Bonaldi, non avrei potuto andare sarei stata vista come infiltrata. Boh qualcosa mi sfugge.
Lancio una provocazione. Il prossimo anno organizzo da me come privato cittadino che ha un blog some Sussurrandom, un momento di celebrazione. Diciamo che il 1 maggio del 2018 ci vediamo alle 15.00 di fronte all’Everest come luogo simbolo del lavoro cremasco. Con una chitarra, per cantare qualcosa, con qualche dato da internet, per dire come sta il lavoro, con un fiore da mettere davanti ad una delle aziende che è stata simbolo del boom economico cremasco e che è diventata poi simbolo della Crema abbandonata.
Io credo che il baratro di ieri sarà superato e si risalirà. Il prossimo anno non saremo in campagna elettorale e i nervi saranno meno tesi. Al mattino alle 10.30 sarà in piazza Marconi come sempre, sperando che ci sia il sole e la banda (che devo dire alla suocera che c’era). Ma al pomeriggio sarò a farne una da solo, o con chi verrà, perché come scrivevo ieri ad Agostino Alloni io non auguro manco buon natale o buona pasqua ma buon 1 maggio e buon 25 aprile si. Il nonno era partigiano e lo zio sindacalista della Cgil. Non potevo crescere diverso.
Emanuele Mandelli