Il MEPA, Mercato Elettronico per la Pubblica Amministrazione, è il portale che dal 2003 permette alla PA e ai suoi fornitori di acquistare e vendere beni e servizi direttamente on-line, in modo da favorire la trasparenza e la libera concorrenza, con conseguente abbassamento delle tariffe.

La legge n. 296/2006, modificata nell’articolo 1 comma 450 dall’articolo 1 comma 130 della legge di Bilancio 2019 (n. 145/2018), obbliga le amministrazioni pubbliche di ogni livello a rivolgersi al MEPA per qualunque acquisto di importo superiore ai 5.000 euro e inferiore alla soglia comunitaria, corrispondente a 135.000 per le amministrazioni centrali e 209.000 per le altre amministrazioni.

Se il 2018 è stato l’anno del rinnovo della piattaforma per gli acquisti in rete, il 2019 ha visto un altro importante cambiamento, con la modifica della soglia minima innalzata a 5.000, mentre era 1.000 in precedenza.

A cosa è dovuto l’innalzamento della soglia? Alla necessità di adeguarsi alla delibera Anac n.4 del 1° marzo 2018.

Ma c’è anche un’altra novità, ovvero il sistema di rendicontazione, modificato con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la trasparenza dei dati riguardanti gli acquisti sul MEPA. Si tratta di un sistema di georeferenziazione che permette di estrapolare dati sul valore degli acquisti a livello di regione, di provincia oppure a livello nazionale. Secondo l’Amministratore delegato Consip Cristiano Cannarsa, si tratta di un’innovazione che porterà a “una sempre più ampia conoscenza e razionalizzazione della spesa pubblica”.

 

MEPA: reale risparmio per le PA?

Il Rapporto 2018 sugli acquisti in rete ha fatto il punto sul reale risparmio delle Pubbliche amministrazioni grazie al sistema di acquisti online messo in piedi da Consip. Uno dei benefici principali del mercato per gli acquisti in rete dedicato alle PA dovrebbe essere l’abbassamento naturale dei prezzi in seguito alla libera partecipazione di fornitori da tutta Italia. Il Rapporto, che rappresenta un’analisi dei dati 2017, spiega che le convenzioni (accordi speciali vagliati dalla PA attraverso specifiche gare d’appalto) hanno determinato una riduzione del 24% sul prezzo dell’elettricità e del 5,6% del prezzo del gas.

Se dalle forniture energetiche si passa al settore dell’informatica, un altro settore chiave nelle forniture alle PA, si legge nel rapporto che vi è stata una riduzione del 30,3% sulle chiamate tramite rete mobile, di oltre il 39% sul prezzo dei tablet e fino al 24% sul prezzo di laptop.

Le convenzioni, di cui spiegheremo il funzionamento più avanti, hanno il prezzo bloccato da accordi specifici, ma anche sul libero mercato di scambio de MEPA l’effetto calmieramento prezzi è stato ottenuto: sulla carta, ad esempio, si è avuto un 8,9% di risparmio, che è arrivato all’11% in caso di carta riciclata. Ed è solo un esempio, mentre per avere una visione globale dei dati si può consultare la pagina del Mef con i link al rapporto completo.

 

Le differenze tra il MEPA e le convenzioni

Come visto in alto, vi sono due tipologie di acquisti in rete tramite il sito acquistiinretepa.it: quelli tramite le convenzioni e quelli tramite il MEPA vero e proprio. In cosa differiscono?

Le Convenzioni sono accordi di prezzi bloccati riguardanti determinate tipologie di prodotto. Tali accordi sono stati stipulati dalla Consip con i vari fornitori tramite una gara d’appalto che ha definito tutti i requisiti da rispettare. Gli acquisti in convenzione non prevedono massimali di spesa. Sono l’ideale per acquisti di materiale standard ad un prezzo convenzionato, o meglio ancora calmierato.

Il mercato elettronico è invece un vero e proprio mercato virtuale regolato dalla libera concorrenza. I fornitori espongono i propri beni e servizi e le PA effettuano gli acquisti potendo scegliere, almeno in teoria, il fornitore con il prezzo più basso. Poiché sul MEPA le categorie merceologiche e i fornitori sono in numero elevato, è la modalità più conveniente per acquisti frazionati ed esigenze specifiche, anche perché è possibile contrattare direttamente con il fornitore scelto.

 

Da notare che, oltre alle due modalità appena descritte, esistono anche

  • gli accordi quadro tra Consip e specifici fornitori
  • il Sistema dinamico di acquisizione, ovvero un mercato per importi che oltrepassano la soglia comunitaria

 

Procedura per diventare fornitore accreditato nel MEPA

La PA, con migliaia di sedi dislocate capillarmente in tutto il territorio nazionale, rappresenta un cliente appetibile per le Aziende e la presenza del sistema MEPA rende oggi possibile anche ad aziende molto piccole o lontane dai centri nevralgici di partecipare a questo mercato e di acquisirne una fetta grazie a prezzi competitivi o servizi innovativi.

Per diventare fornitore della PA, un’Azienda o un professionista con la partita IVA devono prima di tutto iscriversi al sito acquistiinretepa.it. L’unico requisito è quella di avere una firma elettronica.

Al portale bisogna registrarsi in qualità di rappresentanti legali della propria impresa. Successivamente, si può consultare la lista dei bandi di fornitura pubblicati sul portale e abilitarsi ad uno o più di uno di essi. Arrivate a questo punto, le aziende fornitrici possono pubblicare le loro offerte e le PA emettere ordini o avviare trattative dirette per conseguire l’accordo con il miglior prezzo.

Per aiutare nella ricerca del servizio o bene di cui hanno bisogno, il MEPA propone una classificazione in categorie:

 

  • alimenti, ristorazione e buoni pasto
  • arredi e complementi
  • attrezzature e indumenti
  • editoria, eventi e comunicazione
  • energia, carburanti e lubrificanti
  • gestione degli immobili
  • informatica, elettronica, telecomunicazioni e macchine per l’ufficio
  • lavori
  • prodotti, materiali e consumabili
  • rifiuti
  • sanità, ricerca e welfare
  • servizi per il funzionamento della P.A.
  • strade, verde pubblico e gestione del territorio
  • veicoli, mobilità e trasporti

 

 

Per anni, una delle critiche mosse al sistema MEPA è stata quella di non offrire filtri di ricerca abbastanza sofisticati e funzionali da permettere alle PA di trovare tutti i fornitori per una determinata categoria e comparare i prezzi. Questo limite è stato in parte superato dal nuovo portale 2018, ma va detto che numerose aziende presenti nel MEPA preferiscono ugualmente comunicare anche sui rispettivi siti il proprio accreditamento al mercato per le PA. In questo modo si attivano due canali da cui possono arrivare richieste e clienti afferenti all’universo PA: quello del sito acquistiinretepa.it, che però rischia di essere troppo dispersivo, e quello del proprio sito web, che può diventare una vetrina per comunicare alla PA la proprio presenza nel MEPA. Guardate ad esempio cosa fa quest’azienda che fornisce attrezzature per la logistica dei magazzini di università e musei: sul suo sito scrive chiaramente che è presente come fornitore abilitato al MEPA, ottenendo l’effetto di pubblicizzare la propria presenza su acquistiinretepa.it.

Identica strategia anche per quest’azienda che noleggia apparecchiature di stampa, che fa sapere sul suo sito che il servizio proposto offre alle PA un’alternativa comoda all’acquisto vero e proprio di stampanti.

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