Ci sono eventi che nessuno dovrebbe perdere. E il Concerto del Collegium Vocale di Crema all’Auditorium B.Manenti, domenica pomeriggio, è stato uno di quelli.  –  Importante per il programma impegnativo e per l’ottima esecuzione degli artisti diretti dal M° Giampiero Innocente, la performance ci ha regalato momenti di autentica emozione.  – Coro e orchestra hanno catturato e vincolato la platea fin dall’esordio per l’intensità con cui hanno reso ispirata
e luminosa la bella pagina di Mendelssohn, intitolata CHRISTUS, un oratorio dal fascino inquietante che, in certi passaggi,sfiora il sublime.  –

Introdotto da una breve ma efficace illustrazione del direttore, ci ha subito calati nello  spirito della Passione, per la profondità  interpretativa dei musicisti che l’hanno saputo rendere con trasognato lirismo, ma anche con appassionata irruenza là dove era richiesta.  –  Emozione, ma sopra tutto commozione, come all’entrata del maestoso tema del LACRIMOSA, di Mozart, capace di suscitare lo stupore incantato e terribile della Passione di Cristo.  –

L’Andante di Mozart si apre con un tema principale, esposto dal clarinetto e ripetuto dall’orchestra così intenso e sognante che sembra disporsi
verso chi ascolta come se comprendesse, volendoli consolare, i turbamenti e le difficoltà del vivere, librandoci in un universo trasparente e disteso.  –  L’aspirazione mozartiana alla serenità e alla luce va oltre il fatto religioso, scopre e comunica una sacralità laica dalla quale è difficile non farsi avvolgere.  –

Lo STABAT MATER di Schubert è una preghiera – più precisamente una sequenza cattolica del secolo XIII, attribuita a Jacopone da Todi.  –  La prima parte è una meditazione sulle sofferenze della Madonna sotto la croce.  –  La seconda parte è una invocazione con cui l’orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore suo e di Gesù durante la Passione.  – Questa sequenza era popolarissima soprattutto perchè accompagnava il rito della Via Crucis e la processione del Venerdi Santo.  Un canto amatissimo dai fedeli, non meno che da intere generazioni di musicisti colti ( si pensi solo a Scarlatti, Vivaldi, Pergolesi Liszt, Rossini).

Ed eccoci al delizioso Andante per clarinetto K622 di Mozart, di notevole difficoltà tecnica, di strana e ardua bellezza, assolutamente emblematico di tutto il mondo mozartiano.  –  La grazia e l’eleganza fanno di questo brano un piccolo grande gioiello della storia della musica e lo ascoltiamo sempre rapiti dal suo fascino d’eccezione.  – Tutta la performance è stata avvincente, entusiasmante, vuoi per la forza espressiva efficace e insieme evocativa di alcuni passi, vuoi
per i temi ricchi di pathos alternati con variazioni dinamiche inaspettate.  –

I momenti di pacata serenità hanno conferito  giusto risalto a quelli più drammatici, dando vita a inediti contrasti.  – Un picco davvero sorprendente è stato quello dell’esecuzione abbagliante dei brani selezionati dal Requiem di Mozart, nei suoi fulgori più significativi e carichi di vita  e nella sconfinata forza
illuminante che ha acceso DIES IRAE, CONFUTATIS e LACRIMOSA.  –   Di questo pregevole concerto ricorderemo a lungo il profondo spessore
drammatico opposto alla serena distensione lirica e il sapiente equilibrio di un repertorio davvero trascinante.  –  Meritatissimo il caldo consenso del pubblico numeroso, attento e competente.  – Preziosa celebrazione di una Pasqua straordinaria proprio per merito di questa edizione seria, curatissima e raffinata.

Eva Mai

(Visited 49 times, 6 visits today)