In principio, a smuovere critiche più o meno velate (e dirette) al film in lavorazione Call me by your name, diretto dal regista Luca Guadagnino, fu la sensualintrigante Asia Argento, vale a dire la figlia del grande Dario, il papà cinematografico dell’originale Suspiria, vecchio noir di scuola argentiana, di cui, in pratica il lungometraggio di Guadagnino è il remake.

Ebbene. in questi giorni, nel Granducato del Tortello, che da noi sarà ambientata (anche) la pellicola attualmente in lavorazione, tra Crema e alcuni paesi dell’hinterland campagnolo, le riprese di Call me by your name sono iniziate e con esse, ovviamente, pure le polemiche sono partite. Sì perché per consentire i vari ciak, tutti rigorosamente ambientati negli anni Ottanta, giocoforza, alcune strade e piazze dei paesi trasformati, per l’occasione, in vari set, ecco vanno chiuse temporaneamente al traffico. Ergo le polemiche delle varie associazioni di commercianti, immancabili e puntuali nel protestare per la chiusura di spazi, fondamentali per il potenziale business, beh impazzano un poco dappertutto.

A Crema per esempio, piazza Duomo e zone limitrofe del centro storico, a fine maggio subiranno modifiche strutturali e momentanee. Da altre parti del comprensorio, la viabilità è già stata, parzialmente e per un breve, variabile periodo, trasformata e interessata da indispensabili cambiamenti. Ora dato che Call me by your name, un pochino di visibilità la porterà al Granducato, dato che per ospitare il film, imprenditori, istituzioni, manager e poteri più o meno forti autoctoni, alla casa di produzione, sotto forma di sponsor e patrocinio hanno già versato oboli e sponsorizzazioni, forse, non sarebbe il caso di smorzare le polemiche, portare pazienza e chiedere in cambio, una volta ultimate le riprese, parcheggi a pagamento gratuiti, abolendo dunque i parcometri più startegici, per un periodo ad hoc da concordare?

Stefano Mauri

 

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