Il film ‘Nero fiorentino’ di Saccomano è un premiato caso internazionale. Il regista amareggiato con la casa editrice Bompiani 

Il film ‘Nero fiorentino’ di Saccomano è un premiato caso internazionale. Il regista amareggiato con la casa editrice Bompiani 

“Anche se amareggiato dalla scelta di Doninelli e della Bompiani di utilizzare ‘Nero fiorentino’ come titolo di un romanzo che non c’entra niente con il nostro omonimo film, mi rallegro per avere ricevuto il 35° premio internazionale dalla giuria dei critici di Dubai e ringrazio ancora una volta tutti coloro che hanno contribuito a fare del mio Nero Fiorentino un caso internazionale”. Così postò via social il maestro Gianpaolo Saccomano. Eh già, col suo film, il regista, cronista, esperto di Misteri, Mistery, Ufo e Criminologia, nonché critico, scrittore e sceneggiatore, cremasco d’adozione, ha girato il mondo, portando a casa consensi e premi. E nel suo lungometraggio, Saccomano sussurra la seguente tesi, su chi potrebbe essere il vero Mostro di Firenze. Ed è la seguente: “ L’omicida seriale che seminò morte e terrore nell’hinterland fiorentino ritengo possa essere una persona iposessuata, terrorizzata dalle donne, devastata da turbe psichiche, spesso ricoverato in strutture, San Salvi di Firenze (registri e documentazioni sono andate in gran parte distrutti in tutti questi anni, ndr) compreso, psichiatriche: ricoveri coincidenti con le pause tra un doppio omicidio e l’altro. Fuori dagli istituti, mah… il serial killer presumibilmente viveva accudito da un parente col quale condivideva la casa”. Ebbene, ora è da poco uscito, un libro che, ecco ha lo stesso titolo del film di Saccomano. Questa la trama… “Nella tarda estate del 2010 Firenze è una città immobile, sonnolenta, da camera con vista, che detesta le novità e ogni invito al cambiamento. Eppure nel suo ventre si agitano forze inquietanti e oscure: nell’interrato di un palazzo del centro storico, sede della casa di moda Dombey & Son, fa la sua apparizione uno strano reperto.
La segretaria generale Loredana Fallai decide di farlo valutare a Oreste Marcucci, storico dell’arte e suo ex amante, che riconosce le tavole progettate dal Brunelleschi per studiare la prospettiva, un oggetto della cui esistenza ormai tutti dubitavano. L’indomani Fallai viene trovata uccisa con un colpo di pistola alla tempia, le tavole scompaiono e di Marcucci si perdono le tracce. Quindici anni dopo il mistero non è stato svelato. Ma quando viene lanciato un concorso per il completamento della facciata di San Lorenzo, un evento che chiama in città le più grandi archistar del mondo, la sequenza di omicidi e misteri si riavvia. La prima delle nuove vittime è Paolo del Chierico, ex amministratore delegato della casa di moda. Sua sorella Lucia e la fidanzata Giulia Landi, assieme a Maria Giovanna, la figlia di Fallai, indagano per mettere ordine in una vicenda apparentemente priva di senso e dare pace a chi non c’è più.
Non è la prima volta che Luca Doninelli medita sul destino della città italiana per eccellenza: Firenze. Questa volta lo fa attraverso un romanzo in cui la realtà sfugge di continuo alla comprensione, i moventi vengono da lontano e il Male ha la forma del retropensiero, del brusio di fondo, dell’agitazione senza nome. E dove i morti possono essere gli assassini più pericolosi di tutti”.
 L’omonimo film di Gianpaolo Saccomano invece è una specialissima ‘Docu Fiction’ appunto incentrata sul serial killer che insanguinò i dintorni fiorentini uccidendo coppie appartate in cerca di intimità.

stefano mauri

(Visited 24 times, 7 visits today)