In qualche modo cita La Locomotiva di Guccini, che non crediamo sia contentissimo della cosa. Ecco ci mancava giusto Mario Adinolfi a Crema. Chi è Adinolfi, per i tre che non lo sanno. Intanto la sua short bio, riportata dallo stesso volantino che pubblicizza la serata del prossimo 30 maggio, riporta queste info: è un giornalista, politico, giocatore di poker e blogger italiano.

Giocatore di poker? Va beh. Se il maître a penser del conservatorismo italiano è un paffuto signore giocatore di poker. A parte che il ragazzo ha la mia età, è nato a Roma il giorno di ferragosto del 1971. Ma conta poco. Conta che ha scritto un libro dove si è messo a contestare: aborto, eutanasia, matrimonio omosessuale, utero in affitto… quelli appunto che chiama i falsi miti di progresso, citando il povero Guccini.

Non pago il 21 ottobre dello scorso anno ha fondato un quotidiano di cui è direttore. Nome didascalico: La Croce. Arrivato in edicola dal 13 gennaio del 2015 sta sulle posizioni iperortodosse che verrà a raccontare anche a Crema. Invitato da Agesc, Fondazione Manziana, Movimento per la Vita, Centro di Aiuto alla vita sarà al San Luigi sabato 30 maggio alle 17.00.

La tesi del libro, dice, è un invito alla sinistra italica a stare dalla parte dei più deboli: il bambino non ancora nato, l’anziano e il malato grave, la mamma. Detta così, pare una cosa da libro cuore. Ma onestamente sappiamo che all’eutanasia non ricorre l’anziano malato, all’aborto non ricorre la povera mamma che vorrebbe tanto un bimbo, all’utero in affitto non ricorre la delinquente che poi il figlio se lo vuole vendere.

Per quello che riguarda il matrimonio omosex non ci sarebbe neppure bisogno di contestare le posizioni…

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