Riceviamo e pubblichiamo una lettera del Circolo Legambiente Altocremasco riguardante la questione metropolitana leggera
—
Il 5 novembre 2007, a Milano, tra Regione Lombardia, Ministero delle infrastrutture, Provincia di Milano, provincia di lodi, Rappresentanza dei comuni, Cal Spa e Anas Spa, veniva siglato l’accordo di programma, per la realizzazione della tangenziale est esterna di Milano e il potenziamento del sistema della mobilità dell’est milanese e del nord lodigiano. All’art. 24 del documento, si richiamavano gli impegni di Regione Lombardia, tra gli altri, quello di “trovare un percorso condiviso al fine del reperimento delle risorse finanziarie in capo agli enti locali per la realizzazione del prolungamento della linea metropolitana 3”. A pagina 17 dell’Accordo, si legge la firma autografa dell’assessore Raffaele Cattaneo.
Il 30 marzo 2009, la giunta regionale, esprimeva parere favorevole ai progetti di prolungamento della linea 2 e della linea 3 della metropolitana milanese, sino a Paullo attraverso San Donato Milanese, Peschiera Borromeo, Pantigliate, Mediglia, Settala, e Zelo Buon Persico. Entro il 2009 si prevedeva di avere i progetti definitivi, nel mese di febbraio 2010 di tornare al CIPE per l’approvazione definitiva, “così da assicurare l’avvio dei lavori per ottobre 2010 e la conclusione per il settembre 2014”. In quell’occasione, L’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, commentava il parere favorevole della Giunta, sottolineando come M2 e la M3 fossero da considerare “infrastrutture fondamentali”.
Venerdì 20 febbraio 2015 il Presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, rispondendo alle sollecitazioni degli amministratori locali del territorio e delle migliaia di cittadini che già hanno firmato la petizione “Prolungalametro”, affermava che “è un’idea suggestiva ma non fattibile”.
A meno che si sia di fronte a un caso di omonimia e che l’ex assessore ai trasporti e attuale presidente del consiglio siano due persone diverse, se ne deduce che si è siglato un accordo di programma e si sono spesi soldi pubblici sostenendo i costi di progettazione della linea Metro3 (900.000 € Vedi link) solo perché attratti da “un’idea suggestiva”. Non resta che sperare che la gestione della cosa pubblica, soprattutto in tema di trasporti e mobilità, sia d’ora in poi affrontata con una visione un poco più strategica e pragmatica, nella consapevolezza che si è di fronte a questioni di vitale importanza, non solo per il benessere delle popolazioni, ma anche per la struttura economica e sociale della regione.
Sogni e suggestioni, a tutt’oggi, non pare abbiano efficacemente risposto alle esigenze della popolazione e le migliaia di firme che continuano ad unirsi alla petizione ne sono una prova. Come Legambiente Altocremasco, insieme alla sezione locale di Fiab, abbiamo accolto e promosso sul territorio cremasco l’appello del circolo Arcobaleno di Melegnano e continueremo a farlo. Insieme ai cittadini, molte realtà istituzionali ci sono vicine in questo percorso, non ultimo il comune di Crema: lunedì scorso, durante il consiglio comunale, tutti i consiglieri e assessori presenti hanno discusso e firmato la nostra petizione.
Ci auguriamo quindi che dichiarazioni future vengano rilasciate con più prudenza e piuttosto che ci si concentri a mantenere gli impegni istituzionalmente assunti.
Circolo Legambiente AltoCremasco