Allora, grazie a personaggi appassionati quali, tanto e solo per fare un nome o un esempio: Franco Pilenga, ecco Crema tutti gli anni potrebbe essere, con vetrine per sport e sportivi ad hoc, “Crema città europea per lo sport”. Sì poiché i titoli periodici, anche se belli per carità, oltre che costare un qualcosina, beh alla fine lasciano un pochino il tempo che trovano. Ciò detto sì Crema città europea per lo sport 2016, grazie proprio a chi con spirito libero, disincantato, senza la volontà di apparire riflesso a ogni costo, si è rivelata un … successo ed è andata in archivio tra gli applausi. E … congratulazioni a Rosa Massari Parati, anima bella del settimanale InPrimapagina che ha dedicato l’ambito premio “Cremasco dell’Anno” alla passerella conclusa lo scorso 31 dicembre.
Cosa lascia in eredità tale esperienza? Oltre a tanti bei ricordi, fotografie e aneddoti, probabilmente lascerà il Velodromo, storico impianto cittadino consacrato allo sport, recuperato. E … se davvero la struttura tornerà a vivere: Evviva quindi “Cces” soprattutto per questo. Ma attenzione: la promessa relativa al ritorno in auge della struttura ciclocalcistica deve tramutarsi in realtà a 360 gradi. Capito?
Intanto, il ripristino degli spogliatoi e del rettangolo verde, grazie a una sinergia tra amministrazione comunale e Cesare Fogliazza (deus ex machina della Pergolettese) praticamente è realtà. Già l’impegno di Fogliazza, sottovalutato da tanti, sulle cremasche rive del fiume Serio, oltre al tempio del Pergoletto (laddove nacque la leggenda del Pergo) ha già “apportato” alla realtà nostrana benefici allo stadio Voltini e al Bertolotti. Ergo applausi per Cesare che finirà poco sui giornali per queste cose, ma sa il fatto suo e contribuisce alla causa.
Ciò detto Chapeau a Stefania Bonaldi, a Walter Della Frera e ai loro collaboratori con la speranza che il Velodromo sia una bel ( e costruttivo) piccolo passo da dove partire per dotare la capitale del Granducato del Tortello di nuovi spazi sportivi.
Stefano Mauri