Ma come sono le ragazze di Ombriano? Dicono alle loro mamme che vanno alla predica ed invece continuano dentro e fuori i campi di granoturco, continuano a far cosa è facile da intuire. La frase andrebbe letta, anzi cantata, in dialetto cremasco. E’ un passaggio de Le fiole da Umbrià, uno dei nove brani della tradizione nazional popolare cremasca interpretati da Franco e Rosella e recuperati dall’instancabile lavoro di Daniela Dedè e Agostino Zetti, ovvero Inadoga. Loro sono due personaggi epici del folklore cremasco: Rosella Monticelli e Franco Guerini Rocco e sono protagonisti del film documentario appena realizzato dalla coppia di filmaker cremaschi dal titolo, appunto: Franco e Rosella insieme con la musica.
Un bel racconto autobiografico senza fronzoli e bello schietto con le due vocei cremasche a riproporre pezzi epici della storia cremasca, a cominciare da quella che fu la sigla del Carnevale cremasco negli anni ’50. Un lavoro filologico fatto con grande passione e cuore, grazie anche alla trascrizione dei brani in dialetto e la loro traduzione. Un opera a cura di Graziella Vailati e Carlo Alberto Sacchi che compone il bel libretto del DVD. Quella di Franco e Rosella è una storia che parte da lontano ed è legata a doppio filo ad un altro personaggio epico della storia della musica cremasca, il mastro Giorgio Costi, che affidò a loro i manoscritti frutto delle sue personali ricerche nel campo delle canzoni popolari cremasche.
I due partirono quindi per un lavoro di approfondimento basato sulla memoria storica di persone comuni che, a viva voce, hanno trasmesso loro tutto quello che riuscivano a ricordare dei canti popolari cremaschi; da ultimo il felice incontro con l’autore G.B. Vailati (Batistì Sunadùr) che, attraverso i suoi scritti ed una registrazione fornita dai parenti, permette loro di allargare e completare il loro repertorio musicale. Ci vuole tempo per assimilare i testi e dare un tempo perfetto ma alla fine il risultato è di grande soddisfazione. Nel 1987, Franco e Rosella iniziano la loro attività a livello pubblico riempiendo piazze, sale, portando una nota di allegria nelle carceri, nelle case albergo ed al centro diurno per anziani. Invadono biblioteche, scuole e centri culturali. Ovunque coinvolgono il pubblico. I giovani sono pieni di curiosità per i canti dialettali. Nel 1995 danno l’addio alle scene con la consapevolezza però, di aver raggiunto l’obiettivo che si erano prefissato: ridare al cremasco un patrimonio culturale che rischiava di andare perduto e di far cantare di nuovo ai cremaschi le loro canzoni.
Una copia del DVD è stata consegnata da Agostino e Daniela nella mani della direttrice della biblioteca cremasca Francesca Moruzzi e una in quelle del presidente del Centro Galmozzi Romano Dasti, li potete quindi rivolgervi per reperire il prezioso manufatto. Ma Agostino e Daniela provvederanno anche a pubblicare pian piano su You Tube i filmati delle canzoni. A novembre è stato pubblicato Zumpa pà, inno ufficiale del Carnevale cremasco del 1955. E’ già a disposizione anche un secondo brano La cazelanta. Provvederemo pian piano a riportare tutti i link dei filmati.
Emanuele Mandelli