Diritto alle cure sanitarie: nessuno peró specifica dove.  In un paese cremasco va in scena l’ennesimo atto di un Paese pasticcione: il medico di famiglia “storico” va in pensione e i suoi assistiti cercano il sostituto. Prima ancora che dall’Asl siano arrivate le lettere che avvisano gli utenti di questa staffetta sanitaria, i più celeri si sono già recati agli sportelli di via Gramsci ad effettuare il cambio ed ecco la sorpresa.

Il nuovo medico puó essere scelto tra quelli disponibili e nessun medico di quelli esercitanti a in paese ha posto nemmeno per accettare un chiuaua. Il buon senso imporrebbe che ogni residente abbia diritto ad avere assistenza sanitaria nel proprio comune, ma se per una legge sulle autonomie così non puó essere, il buon senso 2 auspicherebbe almeno che tale diritto sia garantito alle categorie fragili.

Ovviamente auspicio disatteso. Invalidi, malati cronici, anziani e in generale chi non è autonomo negli spostamenti potrà scegliere un nuovo medico solo nei paesi limitrofi. Per capirci: soffri di ipertensione? Ti serve la prescrizione del tuo farmaco abituale? Armati di automobile e via. Peccato che questa utenza descritta non ha la possibilità di spostarsi autonomamente e quindi si trova a vivere una situazione di disagio inaccettabile, intollerabile, indegna.

Che anche stavolta il cittadino medio debba dilettarsi nell’arte dell’imparare ad apprezzare la sodomia? Io spero di no. Se non rialziamo la testa, significa che stiamo bene in ginocchio.

Barbara Locatelli

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