L’incontro con Annitta Di Mineo è di quelli illuminanti che aprono una via percorribile verso la poesia. L’autrice pone tra le sue finalità l’arricchimento del lettore attraverso l’uso di termini inconsueti, arcaici, raffinati, che stimolino la curiosità verso tutte le valenze della lingua e la conoscenza dei segreti e della forza delle parole.

Nella silloge La memoria e i suoi volti tutto è teso a sovvertire le nostre abitudini nell’affrontare il testo poetico: le costruzioni sono rovesciate, le frasi presentano continue ellissi,la punteggiatura è assente e ogni dettaglio si rivela sorprendente. Chi legge si sente coinvolto, ma anche travolto e sconvolto da uno stile personalissimo, costruito su scelte lessicali ricercate nonchè su una concisione che sfiora l’ermetismo.

Il peso delle parole è coonosciuto a fondo dall’autrice, che ne fa un uso calibratissimo con abile leggerezza. L’univesro poetico di Annitta è affascinante e ricco di sfumature a volte forti a volte delicate come il volo di una farfalla, un miracolo di grazia infinita. Queste liriche sono interessanti e chi vi si accosta si sente pervaso dalla bellezza espressa e comunicata attraverso immagini intense e di grande eleganza.

A distanza di tre anni dalla sua prima opera Di Mineo mostra di aver percorso parecchia strada ed è approdata a una consapevolezza più matura nel cogliere gli aspetti reconditi della realtà affidandoli alla pagina scritta. Nei suoi versi sa raccontare i momenti più suggestivi della sua vita attraverso una fitta rete di ricordi che, in una ricognizione attenta e puntuale, riaffiorano ravvivando luci e ombre sul presente.

L’appuntamento con questa poetessa è fissato per mercoledì 26 febbraio alle 18, presso la Libreria Dornetti con ingresso libero.

La lettura dei testi è affidata a Mariangela Torrisi. E qui si impone una considerazione imprescindibile:è piacevole sentir declamare poesie, ma non va mai persa di vista l’importanza assoluta della lettura diretta dei testi dei quali si possono captare gli arcani, le figure retoriche, i giochi di parole solo avendoli sotto gli occhi.

Eva Mai

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