Signor Alberto Pelloux sono un giornalista della sua città posso?
Non mi pare che abbia l’accento genovese lei. Non mi inganna sono un mineralogista ma ho anche un buon orecchio.
Si però lei sta mentendo sul suo luogo di nascita, lei è nato a Crema il 10 dicembre del 1868.
Oh signor un cremasco. Credo che sia il primo concittadino, della mia città di nascita vera, che si ricorda di me da quanti anni? Cinquanta? Forse anche di più. Cosa la spinge a cercarmi?
Stiamo intervistando concittadini celebri. Ed in effetti c’è una via dedicata a lei a Bordighera, dove è morto nel 1948, ma a Crema non la filano davvero. Ma come mai?
Che vuole che le dica non mi sono mai davvero sentito cremasco e per questo credo che me l’avete fatta pagare. Ci sono nato quasi per caso. I miei erano francesi e a voi i francesi non stanno poi così simpatici.
Ma cosa dice? Siamo anche gemellati con una cittadina francese, Melun, non è vero che ci stanno sulle scatole quelli sciovinisti dei transalpini. E poi suo padre è pure stato due volte presidente del consiglio sotto il regno di Umberto I di Savoia.
Appunto. Tra origine francese e vicinanza ai Savoia. Ma mi dica è vero che state per installare una statua dedicata a Vittorio Emanuele II, ma dai. Io capisco a Torino ma da voi.
Non mi entri in polemica anche lei. Dicevamo dei Savoia dei francesi…
Si beh i Savoia e i francesi si sono sempre amati. La mia famiglia è di La Roche-sur-Foron. Mio padre credo fosse in licenza a Crema visto che nel 1866 e il 1870 comandò la brigata di artiglieri che aprì la breccia di Porta Pia e io sono nato in quell’intervallo. Per cui della città natale ricordo davvero poco. Potreste farmi un busto nel famedio no?
Non ammicchi, in effetti però non c’è a Crema nulla che la ricordi, lei a cui hanno anche dedicato un minerale, la pelluxite, un raro minerale delle Alpi Apuane. Ma è preziosa?
Adesso non mi prenda in giro lei. Lo sa benissimo che è rara ma non vale nulla e non ci si può fare nulla. Una roba da domanda a trabocchetto dei libri di scuola. Una statua non la reggerebbe davvero. Non la mia. Ma almeno una saletta del museo?
Suvvia non faccia il modesto. Lei ha anche Ha descritto nuove specie mineralogiche, contribuendo, in particolare, alla conoscenza dei giacimenti minerari della Libia, dell’Albania e della Sardegna.
Questo non toglie che a Crema di mineralogia non importa nulla a nessuno, se fossi stato un cercatore di funghi magari mi avrebbero ricordato. Ma non mi importa molto sa. Non ricordo neppure più le mie origini e davvero mi fa specie trovare oggi qualcuno che si ricordi di me da quelle parti. Eppure è strano, so che tendete a trovare origini cremasche un po’ per tutti, da Verdi a Mozart, e poi i veri concittadini…
Si ricordano di lei alla Società geloligca di cui è stato presidente e a Bari dove è conservata la sia rara collezione di minerali.
E a Crema non ho lasciato neppure una scheggietta di pelluxite…