Siccome i protagonisti di questa storia sono quasi tutti amici scusate gli eventuali cedimenti qua e la. Premessa a parte. Che l’acuirsi delle spaccature e delle divisioni nella sinistra cremasca si debba giocare sulla pelle di Renato Stanghellini è altamente sintomatico. Ieri il comunicato secco di Beppe Bettenzoli esautorava Renato dalla posizione di capogruppo in consiglio comunale dei rifondaroli dopo che aveva orgogliosamente mantenuto la sua posizione personale nella vicenda San Domenico, andando contro le disposizioni dei partito.
Immediatamente su Facebook, lanciata dall’assessore di Sel Attilio Galmozzi, è partita una campagna di solidarità con tanto di hahshtag #IoStoConRenato. Condivisioni e adesioni eccellenti. Il deputato di Sel Franco Bordo, che parla di fatwa di Rifondazione, il sindaco Stefania Bonaldi, i tanti amici legati all’associazione Pantelù. Ma anche voci contrarie.
Uno dei primi post al veleno che leggo è quello di Rocco Albano:
“E’ chiaro il giochetto politico di chi ha coniato il motto #iostoconrenato. Imparate prima ad essere sinceri con voi stessi. Guadagnerete qualche poltrona in più ma nessuna stima”.
E si perchè questa vicenda ha messo sul banco degli imputati, ancor di più della vicenda da cui discende, la divisione tra i rifondatroli e Sel (o come si chiama adesso). Ai rifondaroli evidentemente non è andata giù la posizione di Sel che ha piazzato un suo rappresentante nel Cda del San Domenico, “la cugina di Bordo” ha ironizzato Agazzi in sede di consiglio comunale, Letizia Guerini Rocco.
Ma intanto quello che mi chiedo davvero si devono vedere volare stracci tra alcune delle persone che ho sempre stimato a livello socio politico locale per una poltrona del Cda del teatro cittadino?
Mentre sto scrivendo il post originale di Attilio Galmozzi ha una ventina di condivisioni e c’è da pensare che durante la giornata diventi ancor più virale. Nel post originale è intervenuto Andrea Serena, che condivide la posizione bettenzoliana e l’irrigidimento di Albano.
Un intervento che un po’ smorza e un po incendia:
“stima massima per la persona ma politicamente non può rappresentare il partito perchè in totoale libertà ha deciso di fare il contrario di quanto deciso da tutti…”,
Al che Galmozzi gli ricorda l’articolo 7 dello statuto di Rifo che sancisce il diritto di espirmersi degli iscritti.
Ancor più acido Enrico Duranti, che in rifo ci è passato e che scrive:
“devo ricordare il passato? Dove vecchi dirigenti chiedevano la fuoriuscita dei giovani comunisti di Crema perchè fuori dalla linea del partito? Dove stava il compagnone Renato? Chi si ricorda? Abbiate almeno la decenza di stare zitti”.
Sull’opportunità di parlare in consiglio comunale rincara Serena tirando in mezzo Emanuele Coti Zelati:
“ricordo che in maggioranza e sulla stampa Sel a più riprese ha chiesto al Prc di uscire dalla maggioanza. Il Prc, compreso Renato. Senza parlare di tutte le volte che Coti Zelati di Sel sbuffava in consiglio o maggioranza sbafucchiando che venisse fatto tacere quando parlava. Beh anche li si era con Renato?”.
Insomma da questo spaccato di commenti si capisce che i nervi sono assai tesi tra le due anime della sinistra radicale cremasca. La posizione dei rifondaroli diventa sempre più difficile da comprendere, soli contro tutti, anche contro i propri iscritti, con parti importanti del partito che si sono defilate, eppure ancora li ad aspettare di vedere terminare questo mandato di passione.
Non mi stupirei se anche Renato fuoriuscisse dal partito (e so che sarebbe un dolore immenso per lui) per mettere su una sua lista civica. Anche se dal mio punto di vista adesso la cosa più sensata sarebbe che si dimettesse da consigliere comunale, che senso ha stare sui banchi del comune così? Esautorato dal ruolo di capogruppo e diffidato dal rilasciare dichiarazioni a nome del partito?
Oddio sarebbe sensato anche che i rifondaroli uscissero oggi da questa maggioranza e iniziassero una campagna elettorale seria e con finalmente le persone giuste in primo piano nella speranza di ritrovare un briciolo di verginità in vista delle elezioni del 2017.
Sarebbe sensato segnarla questa differenza da Sel (o come diavolo si chiama) che in maggioranza ci si è trovata sempre bene, che ha vissuto questi 5 anni tranquillamente (fatto salvo per le discussioni di Coti Zelati in consiglio comunale con Agazzi e minoranze varie).
Per quello che riguarda Renato... Qui è davvero difficile scindere analisi ed amicizia. So che è persona forte e combattiva, ma anche a me spiace che sia sotto attacco. E’ uno che pensa con la sua testa sempre, come ha scritto l’amico Luca tra i commenti, e per questo anche io mi sento di dire sto con Renato.
Emanuele Mandelli