Allora qualcuno sostiene, per carità magari pure a ragion veduta, che Fabio Paratici, Capo dell’Area Tecnica della Juventus, “giustiziere” (insieme a Nedved) dell’ex tecnico bianconero Max Allegri e, soprattutto ex (in polemica) allievo dell’attuale Deus Ex Machina dell’Inter Marotta, ecco, col terribile, calcisticamente parlando, mese di agosto vissuto, di fatto abbia cappellato il calciomercato della Vecchia Signora. Il primo per intenderci, beh della cosiddetta nuova epopea juventina post Marotta. Ah … il Beppe interista invece, sulla sponda nerazzurra del Naviglio, a parte il mancato colpo (ma potrebbe pesare) Dzeko e lo sfumato arrivo di un centrocampista, mah pare non abbia sbagliato nulla. O quasi, dipende … appunto.
Ma torniamo a Paratici e al suo Ferragosto tremendo caratterizzato dalle mancate cessioni di Dybala, Mandzukic, Rugani (per fortuna in questo caso considerato il Ko, ahinoi sempre agostano, di Chiellini, ndr) e forse Emre Can e dai mancati colpacci Lukaku, Icardi, Rakitic. Ebbene, più degli ingaggi sfumati, indubbiamente le cessioni pesanti mai avvenute hanno provocato due scossoni: uno economico (centinaia di milioni di euro non entrati nelle casse bianconere) e uno psicologico con Marotta che virtualmente, soffiando a MadamJuve Lukaku e tenendo duro con Icardi, virtualmente (ma non solo) ha dato una “lezione” all’ex allievo e con Maurizio Sarri che, suo malgrado, dalla Lista Champions League ha lasciato fuori proprio Can (ma dato che può adattarsi giostrando in difesa non era preferibile arruolare lui al posto dello scontento, eterno partente a metà, Rugani?) e Mandzukic.
Ciò detto… Juve e Inter (Il Napoli? Mister Ancelotti pare sia un quasi pensionato, no?) si giocheranno probabilmente lo scudetto. E tale verdetto, a suo modo, stabilirà chi tra Marotta e Paratici abbia sbagliato meno.
Stefano Mauri