L’ultimo aperitivo in ordine di tempo della sindaca Stefania Bonaldi si è tenuto a San Carlo. Un quartiere che mostra sempre le sue peculiarità, tipicamente duali: la zona si potrebbe definire tranquilla, ma anche troppo perché si sente isolata rispetto alle attività culturali e commerciali del centro storico; un quartiere con una distribuzione fisica e demografica molto particolare, ma alla ricerca sempre di una sua identità. Per Stefania Bonaldi parlare coi residenti è sempre un bagno di realismo, e gli appunti presi sul taccuino costituiranno una parte decisiva del programma per il prossimo quinquennio.
Tre i temi principali emersi durante la chiacchierata: vita sociale del quartiere, sicurezza, e il famoso “ecomostro”. Per quanto riguarda la vita del quartiere, ci sarà senz’altro bisogno di una iniezione di attività. “Tutti sanno quanto faccia il parroco”, ha spiegato la sindaca, “e quanto storicamente sia centrale l’oratorio, ma giustamente ci sono persone e bisogni che non possono avere soltanto questa opzione e vale come principio”.
Da questo punto di vista l’amministrazione si sta attivando per un mercatino rionale settimanale, proprio su richiesta dei residenti; certamente in futuro si potranno immaginare eventi che facciano turn-over tra i quartieri. Sulla sicurezza, la sindaca ha spiegato in concreto il meccanismo che alzerà di molto il livello. Il quartiere, infatti, non ha problemi di presenza delle forze dell’ordine, che girano in tutti gli orari anche notturni, ha piuttosto bisogno di un presidio tecnologico, ora inesistente. “Grazie alla nuova gestione dell’illuminazione, data a una nuova società, avremo lampioni a luci led predisposti con sensori e per la videosorveglianza.
Più luce, e la possibilità di avere già l’infrastruttura per la videosorveglianza, significa molta più sicurezza”. Qualche parola anche per l’edificio di via Indipendenza che da tempo langue senza scopo. “Una vicenda complicata, che ci ha impegnato per diverso tempo,0 ora vediamo la luce in fondo al tunnel”. La sindaca non può prendere un impegno preciso, per rispetto delle parti coinvolte, “ma già questa giunta potrebbe siglare un accordo che porterà nei prossimi anni alla rinascita dell’edificio e a un suo uso che potrebbe coinvolgere anche i nostri servizi”.