Riceviamo e pubblichaimo:
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Gentilissimo sindaco Fornaroli, sono Silvia Tozzi, giornalista e – in questo caso – animalista (faccio parte di UNArivolta e mi occupo di comunicazione e – con altri – di rapporti con i comuni). Sono stata di recente contattata da una persona di Cremosano, che ha segnalato la presenza di tre cani in una cascina dalle parti di via Crema, sempre tenuti alla catena e probabilmente in stato di maltrattamento.
Luca, così si chiama la persona che mi ha contattato, dice che i cani (cui allego foto e video) hanno la pelliccia a penzoloni con parti di pelle allo scoperto, sono sempre sporchi e tenuti costantemente alla catena. Si trovano in una vecchia cascina a Cremosano (CR).
Sindaco, non le nascondo che un caso simile mi ha toccato direttamente pochi giorni fa e ho contattato il mio sindaco, Maria Luise Polig, chiedendole di intervenire e nel giro di pochi giorni la Polizia Locale si è recata dove il cane in questione era tenuto e ha parlato con il proprietario.
Sono a chiederle cortesemente di fare lo stesso. UNArivolta non ha quasi mai un atteggiamento bellicoso, ma normalmente è collaborativa con le amministrazioni. Ci rendiamo conto che, spesso, questioni come cani sempre legati, fuori al freddo, dimenticati, possano risultare secondarie, ma ormai non è più così. I tempi cambiano e cambia la cognizione che i cittadini hanno dell’animale.
Cambia la cultura e probabilmente il proprietario di questi cani è in buona fede e non crede di far loro del male. Spesso basta che la Polizia Locale o lo stesso sindaco contattino i proprietari perché le cose cambino un po’. tra l’altro, immagino che le tre bestie non siano microchippate (cosa obbligatoria per legge).
La legge per i cani prevede: la catena deve essere sufficientemente lunga da consentire all’animale i normali movimenti del cane come sedersi, sdraiarsi, camminare; deve essere dotata di due moschettoni rotanti ad entrambe le estremità, per evitare lo strangolamento nel caso in cui l‘amico a quattro zampe tiri;
La catena deve avere un’estremità agganciata al collare del cane e l’altra estremità agganciata ad un filo metallico teso tra due punti, attraverso un anello scorrevole: il filo deve essere lungo essere lungo da 3, 6 o 8 metri a seconda dei regolamenti comunali, in maniera tale da evitare che la catena si attorcigli intorno ad un palo impedendo così i normali movimenti del cane;
Il collare del cane a cui è agganciata la catena deve essere del tipo morbido, inoltre lo stesso ha comunque diritto ad almeno due passeggiate giornaliere libero dalla catena; il cane legato alla catena deve poter raggiungere liberamente la propria cuccia, la cui presenza è obbligatoria per proteggerlo da pioggia, vento, caldo o altri eventi atmosferici: nel caso in cui questo sia detenuto in una zona senza riparo dal sole è obbligatoria la presenza di una tettoia che dia riparo sia al cane che alla cuccia; nella zona di detenzione del cane deve essere presente sempre una ciotola contenente acqua fresca che si possa raggiungere senza difficoltà.