La Madonna di Foligno un enigma che dura da 500 anni

La Madonna di Foligno un enigma che dura da 500 anni

LA MADONNA DI FOLIGNO UN ENIGMA CHE DURA DA 500 ANNI

Sermone Vimercati o Sigismondo de’ Conti? Un dibattito che abbiamo aperto

 

Castelleone 15 maggio 1509

Il Conte Giulio Sanseverino (Vimercati – Sanseverino; Sermone Vimercati nel 1520 sposa Ippolita Sanseverino) è il Generale di Francia che si presenta di fronte al ponte levatoio della porta principale del Borgo fortificato di Castelleone (CR) ed intima la resa incondizionata in nome di Luigi XII Re di Francia. Il 16 maggio 1509 dopo il Vespero fanno il loro ingresso le truppe francesi e le autorità locali giurano fedeltà al Re di Francia. Il 23 giugno 1509 Luigi XII viene accolto dalla popolazione con tutti gli onori.

Inverno 1509. Il fiume Po’ è da una lastra di ghiaccio ricoperto, come quasi tutti i corsi d’acqua della pianura padana. La mordacchia francese diventa insostenibile per tutti i paesi circonvicini; la peste che dura da tre anni semina panico, terrore, miseria e carestia. Si muore di fame con la “lama francese” puntata alla gola (il cibo e i danari cremonesi servono per la soldataglia e gli armenti transalpini).

Seconda domenica di maggio,11 maggio 1511. La Vergine Maria appare in cielo alla pia vedova Domenica Zanenga, orante presso una vigna, che in perfetta solitudine chiede l’aiuto misericordioso e divino di “Nostra Signora”. All’improvviso vivissimo splendore l’avvolge da cui si materializza il celeste manto della Regina del Cielo. Per ben quattro volte la madre del Cristo appare nel cielo di Castelleone e su quel santo luogo verrà innalzato il santuario della Beata Vergine della Misericordia presso il Bressanoro, località ai margini di Castelleone. La costruzione inizierà nel 1513 su disegno e progetto del cremasco Agostino de Fondulis. Il sacro tempio sarà terminato nel 1516. Agostino de Fondulis è l’artista prediletto del mecenate cremasco Sermone Vimercati.

In quel 1511 dalle parti di Foligno ove teneva dimora Sigismondo de’ Conti, colui che si narra da 500 anni senza documenti certi, commissionò a Raffaello Sanzio la Madonna di Foligno (iniziata nel settembre 1511 e terminata a febbraio 1512 circa). A Foligno in quegli anni non si documentano apparizioni mariane, men che meno meteore piovute dal cielo, né battaglie o guerre. Nel territorio cremonese invece fra il 1509 e il 1511 ci furono la Battaglia di Agnadello (maggio 1509), l’apparizione mariana presso Castelleone (citata sopra) e la grande meteora caduta il 4 settembre 1511 fra il Castello di Pandino e la città di Crema, che sfiorò di fatto il palazzo sito nel Moso di Crema di proprietà del nobile Sermone Vimercati in Palazzo Pignano. Sermone Vimercati era il cameriere commensale perpetuo del Papa guerriero Giulio II Della Rovere, cubicularius (addetto alla camera da letto). Il Vasari nelle sue Vite sostiene che fu il cameriere a commissionare la prima pala d’altare che Raffaello dipinse a Roma (all’età di 28 anni) e Sermone Vimercati era l’unico a possedere quella qualifica, per cui noi sommessamente possiamo dire che il cameriere ritratto dal sommo pittore urbinate sia il nobile cremasco.

Sermone Vimercati, a differenza di Sigismondo de’ Conti, aveva di famiglia disponibilità economiche corpose assai (ex post ex ante).

Breve legenda della dinastia Vimercati in quello spazio tempo:

Francesco Vimercati che fu podestà di Reggio Emilia, di Lucca, di Firenze e due volte di Mantova. Nel 1487 sposò una Malatesta.

Agostino Vimercati detto il vecchio, giureconsulto e luogotenente di Gubbio e quando la città venne ad affrancare il dominio del Papa fu podestà di Ravenna, magistrato a Milano al tempo dell’occupazione francese di Luigi XII. Morì nel 1517.

Luigi Vimercati fu vicario a Vicenza e a Cividale del Friuli, di Belluno, giudice a Trevigi e per due volte a Padova.

Ludovico I Vimercati combatté per Venezia contro i Francesi nella Battaglia del Taro nel 1495 ove fu posto al comando dell’esercito di Ranuccio Farnese durante la malattia che l’aveva allettato.

Fonti:

Storia di Castelleone, di Rosetta Cugini, 1973, ed. Malfasi, pagg. 90-91-93

Blasonario Cremasco. Nobili e notabili famiglie della città di Crema, di Roberto Borio di Tigliole e Carlo Maria del Grande, 1999, ed. Zanetti, famiglia Vimercati pagg. 147-148

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