Dalle sette note alla sette stelle dell’Orsa maggiore, dai sette nani alle sette Opere di misericordia, dalle sette meraviglie del mondo ai sette anni di guai, dai sette Sacramenti alle sette Parole di Cristo sulla Croce, dai sette ingredienti della pastiera napoletana  alla Guerra dei sette anni, dagli stivali delle sette leghe ai sette romanzi della Recherche di Proust, dai sette peccati capitali alle sette mogli di Barbablù…

Avete mai pensato a quante cose sono legate al carismatico numero sette?

Meri Lao ne ha trovate settecentosettantasette, tante da riempire un intero libro: il Dizionario maniacale del 7 che ha presentato lunedì al Caffè Letterario, dove è stata intervistata da Luciana Carpani, in un incontro davvero piacevole nel foyer del Teatro San Domenico, alla presenza di  un numeroso pubblico rapito dal fascino di questa scrittrice singolare, dal nome nato con l’ausilio di due figure retoriche: America, con aferesi della – a – iniziale e apocope della sillaba – ca – finale. Originale, n’est pas?

Ma è del tutto particolare anche la sua vita trascorsa in varie parti del pianeta,  tra un viaggio e l’altro su tutto il globo terracqueo, da Bagdad alla Mesopotania, da Buenos Aires a Khorsabad, da Cuba a Montevideo. Quanto alla carriera si può dire sen’altro variegata: pianista, insegnante di musica alle superiori, studiosa (annoverata tra i migliori del mondo) di cultura Latino Americana, per la cui diffusione ha ricevuto il Premio Tenco nel 2001, ricercatrice instancabile della figura femminile nella musica, specialista negli studi sul tango, cultrice della sperimentazione acustica, autrice di musica per cinema e teatro, appassionata estimatrice di poesia, linguaggio e retorica.

Sua è la canzone Una donna senza un uomo scelta da Fellini per il suo film Il mondo delle donne. Meri vanta una poderosa mole di saggi al suo attivo su vari argomenti, tra i quali, ad esempio, i Canti ribelli dell’America Latina.  Versatile e poliedrica Meri Lao è certamnte una figura di spicco nel panorama culturale anche per la collaborazione con alcune degli artisti più prestigiosi quali: Milo
Manara, Pratt, Topor, Andrea Pazienza, Sergio Staino e altri ancora.

Di lei ha detto Astor Piazzolla:”In Europa c’è un vero fervore per la nostra musica, soprattutto in Italia e in Francia. In Italia c’è Meri Lao e conosce la materia come molti di noi neppure se lo sognano, per giunta  con la competenza di una pianista classica.”

Tra i suoi amici Umberto Eco, che le ha dedicato una “Bustina” dell’Espresso, Riccardo Malipiero, Federico Fellini, Pablo Neruda. Un profilo di tutto rispetto da ogni punto di vista. Preziosa dunque la proposta del Caffè Letterario, allietata anche da un divertente intervento del bravo
attore Luigi Ottoni, che, in estemporanea, ha recitato “La rivolta delle sette sette”, una riduzione teatrale tratta dal “Manuale di conversazione” di Achille Campanile, con la solita ineguagliabile maestria, giustamente acclamata con entusiasmo. Questo era l’ultimo appuntamento della stagione che riprenderà a ottobre.

Eva Mai

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