Amatissimo ai Sabbioni, e non solo. Esattamente un anno fa scompariva padre Gaudenzio Barbaglio. Mercoledì 21 gennaio presso la parrocchia dei Sabbioni si terrà una messa in suffragio a ricordo del religioso. Appuntamento alle 20.30. Intanto un suo confratello, fra Ismaele Bertani, lo ricorda con commosse parole:
Morto nel sonno! Quante persone sognano di morire nel sonno! Una morte tranquilla, non sofferta , non vissuta nell’agonia straziante, nella paura e nello spettacolo di persone che ti vogliono bene e piangono attorno al tuo letto. Nacque a Santo Stefano nel 1934 da Carlo e Crotti Francesca. Nel battesimo ricevette il nome di Giovanni. Entrò nel noviziato dei cappuccini a Lovere nel 1952.Ha svolto il suo ministero sacerdotale tra la gente prima in ospedale tra gli ammalati, poveri di salute e molto spesso di speranza. Si sa che la salute fisica, compromessa, influisce molto sul morale e tutto l’equilibrio della vita quotidiana viene sconvolto. La presenza del frate tra i malati ha questo significato: quello di aiutare i malati stessi ad aprirsi alla speranza e alla fiducia nella medicina, ma soprattutto ad avere coraggio nell’affrontare la prova che purtroppo tutti, un giorno a l’altro, dobbiamo affrontare. La fede e la grazia di Dio aiutano efficacemente in tale situazione. La preghiera, la benedizione e i sacramenti offerti dal sacerdote sono elementi privilegiati per vivere con coraggio la sofferenza. Per ventisette anni lavorò in parrocchia come coadiutore a Brescia, poi come parroco a Como e a Crema. Noi frati non siamo nati per fare il parroco, ma la necessità di aiutare le diocesi in crisi di clero ci ha aperto ad accettare qualche parrocchia. La caratteristica della parrocchia francescana è quella di essere gestita da una fraternità. Il frate parroco non è solo ma fa parte e presiede una fraternità. E’ la caratteristica degli ordini religiosi che svolgono ogni attività in fraternità. P. Gaudenzio ha saputo vivere bene tale realtà creando con la sua apertura il clima di collaborazione fiduciosa tra i frati nel dialogo, nella programmazione e nel rispetto delle caratteristiche dei fratelli stessi. La parrocchia esige questa duttilità perché tale la pastorale presenta i vari aspetti di una comunità che va dai bambini da battezzare fino agli anziani da accompagnare.