Il M5S ha integrato l’esposto depositato alla Corte dei Conti con le risposte del Sindaco, che confermano i nostri sospetti: l’arroganza e il livore con cui la Bonaldi ha risposto alla nostra interpellanza dimostrano, infatti, che abbiamo toccato un nervo scoperto. Non si era mai vista una Bonaldi così aggressiva, di certo non quando Crema ha perso il tribunale o il nuovo polo scolastico: il Sindaco ha usato insulti e minacce nel goffo tentativo di coprire la verità; tuttavia, ha ammesso le gravi violazioni dello statuto verificatesi per “consuetudine”.
Ad esempio, ha dovuto ammettere che il CdA non ha mai svolto il proprio ruolo di indirizzo come previsto dallo statuto, dato che non ha mai deliberato una strategia triennale, oppure che il bilancio della fondazione non è stato presentato nei termini previsti o addirittura che alcune convenzioni impegnative per la fondazione siano stato firmate senza che il CdA ne fosse a conoscenza. Di fatto, ha ammesso l’esautoramento del CdA da parte del presidente. Oppure, ancora, la Bonaldi ha certificato il drastico calo degli iscritti al Folcioni, da 244 a 173 in soli 3 anni.
Per affrontare questi problemi in modo serio serve un Presidente che sappia guidare un CdA, che rispetti lo Statuto nei suoi principi e che sia trasparente nelle sue funzioni, ma per fare tutto ciò occorre un Sindaco che la smetta di proteggere i personaggi influenti di Crema e affronti i problemi per risolverli, non per metterli sotto ad un tappeto. Il M5S è contrario alle violazioni sistematiche delle regole e pretende che i CdA siano composti da persone competenti e non da “yes-men” o maggiordomi asserviti al potente di turno.
I Cremaschi spendono € 400.000 annui per questa fondazione, più la concessione gratuita sia del teatro sia del Folcioni e, se per interessi di bottega la Bonaldi non vuole fare luce sulla vicenda, il M5S continuerà invece a farlo, intraprendendo ogni strada percorribile.
Ufficio Stampa MoVimento 5 Stelle Cremasco