La verità è che non saprei nemmeno io come ho fatto a finir di scrivere qui. La “colpa” penso che sia di Emanuele Mandelli che lo scorso 26 Settembre si trovava in un club a Milano e riuscì a sentirsi di nuovo per una sera un indiano padano, oltre che a reggere discretamente un po’ di sano vecchio pogo.

Ecco, io sono uno di quei “mastini massicci”, come orgogliosamente siam stati definiti. Fra l’altro non son certo uno scrittore e tantomeno un giornalista, e non saprei nemmeno cosa ci si aspetta da questo scritto. Elaborato con i miei tempi biblici. Comunque…..

Per un sano bis dopo il settembre scorso, l’ultimo appuntamento con i Rats per la Rats-Family (i “mastini massicci” di cui sopra) è programmato per venerdì 6 novembre al Vox di Nonantola, dove i nostri giocano in casa. Ed, essendo un po’ geograficamente baricentrico per noi fans scatenati, ci si aspetta un locale bello pieno.

Anche perché ci sarà la formazione al completo, Romi from Miami compreso. Inutile dire che appena si è sparsa la voce all’indomani del concerto a Milano, già sono iniziati i preparativi. Il toto-presenze fra i “mastini” lascia vede ben pochi assenti (ingiustificati, ma c’era anche chi aveva un altro concerto da seguire), ci si organizza per la cena pre-concerto al quale si aggiunge l’aperitivo d’obbligo, ed anche una maglietta celebrativa dei 20 anni de “La vertigine del mondo”.

Perché in fondo, è sì la passione per un certo tipo di rock ad unirci ma soprattutto è il piacere di ritrovarsi periodicamente per condividere anche le passioni per il buon cibo e le abbondanti libagioni alcoliche. L’attesa si acuisce, e finalmente arriviamo al giorno tanto atteso. Per molti, i chilometri sono molti, appena arrivati a Nonantola si parte con gli aperitivi, ed ogni nuovo arrivo è la giusta scusa per un altro giro. Con tanto di spettacolini davanti al bancone per l’arrivo delle magliette ed i relativi cambi di muta.

Ma sembra che siamo appena arrivati, che la cena ci aspetta. Casualmente nello stello locale della band, ma l’atmosfera inizia a scaldarsi. E fila tutto in fretta, troppo in fretta. Che il trasferimento sottopalco è quasi troppo urgente, quasi da non darci il tempo di gustarci gli ammazzacaffè. Fila di rito all’ingresso. Biglietto.

Alcuni dicono che son qui anche per i Mamamicarburo, che apriranno la serata. Io non ci credo molto, perche in tanti han preferito anche gustarsi qualche digestivo. Io mi prendo il tempo del concerto di apertura per un giro di saluti, ma per le 23 siam tutti sottopalco. In postazione. Lato Romi, as usual. I nostri salgono sul palco, in gran spolvero.

E come se 20 anni non fossero passati, Wilko Lor e Romi, con l’aggiunta del buon Lele alla chitarra e per l’occasione l’apporto di Al Lunati alle tastiere, partono con l’intero album “La vertigine del mondo”. Sarà un po’ questa una moda quella dei ventennali (ormai li fan tutti, dai Metallica col Black Album, fino ai Nostri), ma in fondo a me piace.

Perché hai l’occasione di ascoltare dal vivo pezzi che raramente o quasi mai cagati; ed hai l’occasione di goderti certe chicche come “Metti le mani su me” o “Nell’anima” o “non cambierò”. Ovvio, nemmeno a pensarci il pogo parte da subito. E si scatena ancora di più quando si passa ad una rassegna dei classici hits da concerto, quando Lor picchia sulla sua Ludwig come un dannato, e Romi salta da rocker da un lato all’altro del palco. Qui sotto è tutto un lago di sudore. Stanchi, ma un po’ ci siam sfogati. Saluti a tutti e via, che “mamma quanta strada ancora!”

Uno della Rats Family

(Visited 146 times, 5 visits today)