Tuttavia neppure da quelle parti di infiniti orizzonti due morti passano inosservati: “Così hai sentito dei rumori provenienti dal pollaio e siccome era buio hai preso il fucile e hai sparato in aria giusto per intimorirli. Cazzo Medina, hai mai sentito parlare di balistica? Vediamo. I proiettili partano verso il cielo, poi la forza propulsiva si esaurisce e ricadono verso il basso e, autentico miracolo, vanno a centrare proprio la fronte dei ladri di galline. Non solo, perché una volta dentro la loro zucca sono anche stati capaci di deviare la traiettoria e uscire dalla nuca. Medina, considerato il tuo passato, ho il vaghissimo sospetto che tu mi ti mi stia prendendo per il culo.”
“Be’, insomma, io ci ho provato…”
“Ancora per quella stronzata del tesoro nascosto?”
“Pare di sì.”
“Figli tuoi anche quelli?”
“Pare proprio di sì. Però mi sento un po’ stanco.”
“E meno male! Da quando sei andato in pensione ne hai fatti fuori almeno una ventina. Se andiamo avanti così va a finire che mi spopoli la Pampa. Mi ricordo di te. Quando eri giovane, pur di farti una scopata inventavi palle una più grossa dell’altra.”
“Quella del tesoro nascosto è ormai diventata una maledizione.”
“Per intanto ti sequestro l’arma e ti metto agli arresti, però un’idea per far cessare la processione di figli e avventurieri ce l’avrei: tu dovrai confermarla e la storia finisce una volta per sempre.”
(Continua)
Calvo Pepàsh