Giornalista, opinionista scrittore, interista, cremasco Docg e cittadino del mondo, Beppe Severgnini, nei giorni scorsi, sulle pagine del Corriere della Sera ha detto la sua, come sempre lasciando il segno, su quello che è l’argomento del momento: vale a dire il futuro dell’area Expo e, in particolare, del suo simbolo pop, l’Albero della Vita.

Ebbene, realizzato, su idea di Marco Balich, da 19 aziende di Orgoglio Brescia (tra l’altro, con un euro, entro il prossimo 29 febbraio, i bresciani tecnicamente potrebbero riacquisire l’opera, ndr), secondo il Beppe internazionalpopolare, l’Albero per Eccellenza dell’Expo dovrebbe essere sistemato, dopo il 31 ottobre, a Milano, precisamente in piazzale Loreto, riportando così in luce e bellezza una zona di Milano.

Tutti i simboli delle vecchie, passate Esposizioni Universali (la Torre Eiffel di Parigi e a Londra il Crystal Palace per fare due esempi, ndr), secondo il (condivisibile) Severgnini Pensiero sono diventati icone delle città ospitanti. Per questo quindi l’Albero della Vita deve e merita di rimanere nel capoluogo milanese. Bravo Beppe, ancora una volta hai colto l’obiettivo.

Stefano Mauri

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