Solo una puttana

“Sono sicura di sì. Con me o niente. Senza lacrime. Le ho versate solo quando ho lasciato la mia casa. Per quel l’uomo io ho abbandonato anche i miei figli e mi sono messa ha fare la puttana!” Così disse e Calabiano Moresco arrossì. Di storie brutte ne aveva raccolte tante, ma era la prima volta che gli capitava di trovarsi di fronte a una donna che per amore d’un farabutto aveva trovato la forza di sradicarsi l’anima. Di donne che fanno le puttane per dar da mangiare ai figli è piena la letteratura. Di uomini che ne approfittano, aveva riempito le galere.

Questa era pazza. In cuor suo sperava che fosse pazza. E l’uomo ammazzato, anche da morto valeva sì e no l’obolo per una preghiera, giusto la pietà frettolosa ch’è di pertinenza dei sacerdoti.

“Lo stavo a guardare mentre s’infilava i calzoni ed ero certa che non sarebbe mai più ritornato. Lei non lo sa, ma io sì. Non voglio fare di tutta un’erba un fascio, ma quando le cose non funzionano più neppure a gambe larghe, allora per quanto cattivi possano essere gli uomini, t’accorgi che qualcosa dentro muore. Perché anche la cattiveria, a noi che forse ci aspettavamo qualcosa d’altro, dalla cattiveria cavavamo una ragione. Le botte lei non le ha mai prese, magari forse ha imposto un bacio con la pancia piena di vino, senza pensare allo schifo mio che di uomini, mi creda, ne ho baciati tanti, qualcuno anche con piacere.

“Lei s’è mai guardato dopo aver fatto l’amore?

“Non dico con una puttana come me, che con un risciacquo e via e arrivederci a tariffa piena. No, con una donna come me che una volta ha avuto la sua prima volta, come una prima volta c’è stata per tutti. Sa, quella prima volta, dopo, quel ragazzo s’è infilato i calzoni allo stesso modo e mi creda, avevamo la stessa età. Ma allora era soltanto la conquista dei mondi, come gli esploratori.

“Lei, quando fa l’amore, dice alla sua donna “ti amo?

“Lui me lo diceva e sapevo ch’era solo per tirar fuori quattrini, ma a me bastava.

“Perché, mi creda, se quando ‘scopa’ dice alla sua donna ‘ti voglio bene’ come si deve, lei le braghe non se le infila più e deve essere la sua innamorata a buttarla giù dal letto. Allora scopre che sta facendo tardi al lavoro e non si cura neppure più di quello che si mette addosso, basta un sorriso.

“Quel sorriso era il mio, sempre. Perché anche le puttane sanno sorridere ma a differenza delle brave donne non hanno bisogno di fingere. A differenza delle brave donne, le puttane, per amore, uccidono.”

“Maresciallo, che vuole di più: rea confessa. Adesso me la posso fumare una sigaretta?”

Calabiano Moresco stava ripensando a quanto aveva detto la donna: “Lei s’è mai guardato dopo aver fatto l’amore?”

Si sentiva inutile, umiliato.

Beppe Cerutti

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