Renzo Rosso, patron del Bassano, va all’attacco del Novara, tramite le colonne della Gazzetta dello Sport. Di seguito la lettera inviata da Rosso alla rosea dopo la penalizzazione dei piemontesi che verrà scontata nella prossima stagione.

Gentile Direttore,
Colgo l’occasione di scriverle questa lettera in seguito alla notifica della nuova penalizzazione inflitta al Novara che, non avendo pagato contributi ed IRPEF nel campionato appena finito, inizierà il prossimo campionato (di serie B) con due punti di penalizzazione.
Con tutto il rispetto che ho per la parte sportiva del Novara, non posso che constatare nuovamente come la nostra legge sportiva rifletta in tutto e per tutto la situazione generale del nostro paese, dove la corruzione, i giochi di potere e le manipolazioni legislative strumentalizzano i fatti e sono ormai all’ordine del giorno.
Mi chiedo per quanto tempo ancora possiamo continuare cosi. Come sia possibile che società senza morale e/o senza soldi possano fare i propri interessi approfittando del sistema. Un esempio per tutti è il Parma, una società fallita che ha potuto comunque giocare il campionato, falsandolo, per poi uscire dai giochi.
Perché non vengono fatte delle leggi chiare per fare pulizia delle società che non possono permettersi finanziariamente di iscriversi ai campionati?
La risposta è chiara: in certe posizioni si ricevono determinati contributi che poi verranno spartiti, evidentemente non investendo in attività sportive.
Sono anni che dico a Macalli che il campionato di Lega Pro è corrotto e pilotato e ho chiesto in tutti i modi che si intervenga. Per fortuna ultimamente qualche giudice serio sta facendo un buon lavoro.
Oggi il Bassano, la squadra che ho rilevato 20 anni fa, una società modello dal punto di vista manageriale e finanziario, e il cui settore giovanile è un esempio per tutti, dovrebbe essere ripescata per andare in B (visto che è arrivata prima in campionato e seconda ai play-off) ma il regolamento, il sistema (o come dico io, giochi politici e di potere) non lo permetteranno, e legittimeranno invece la promozione di altre squadre che non hanno né i mezzi, né i meriti sportivi per farlo. Come ad esempio è probabile che l’Ascoli venga ripescato per la serie B pur essendo stato eliminato all’inizio dei play-off ed essendo arrivato secondo in campionato.
L’Italia è stanca di questa ingiustizia e del malaffare. Il Paese è sempre più scontento, come ho potuto testimoniare anche personalmente in occasione della recente visita da noi in azienda del Primo Ministro. Bisogna intervenire, ripulire, risanare, prima che il Paese diventi ingovernabile, e prima che imprenditori seri, puliti, come il sottoscritto decidano di non voler più appartenere a questo mondo e preferiscano investire in società estere dove ritengono siano maggiormente tutelati meriti e regole.
Mi creda, Direttore, non ce l’ho con nessuna società in particolare ma amo troppo questo sport e voglio provare fino a fondo a dare il mio contributo per renderlo più pulito e migliore.

sm

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