Ero li che scrivevo Naigel Mansel sui blister degli Zigulì quando mi accorgo di non avere nessun punto debole allora decido di festeggiare ballando una pudica lambada con la foto di Pamela Prati che tengo sul frigorifero. Ad un certo punto mi sento fragile allora decido di mettere la mia vita a repentaglio bevendo un bicchiere d’acqua Pioda senza deglutire. La mia vita non poteva più essere la stessa quindi mi bagnai il maglioncino e mi appesi ad asciugare sul filo dei panni che tengo in veranda.

Ero li a rosolarmi al sole quando mi compare davanti un venditore ambulante che in una mano regge una foto di Duilio Poggiolini con la scritta boia sulla fronte e dall’altra un trapano della Bosh senza punta. Dietro di lui intravedo un gatto persiano che mi dice di chiamarsi Debenedetti in onore di un suo idolo di gioventù. Io gli do poco peso ma faccio un sorriso di circostanza.

L’uomo Si avvicina baldanzoso e mi dice bando alle ciance, questo è un trapano magico e io ho deciso di darlo a te. Io gliene sono davvero grato e glielo dimostro correndo a prender le statuine del presepe che avevo in soffitta ed allestendogli un piccolo presepe personale dove lui si mette nella culla al posto di  Gesù. Lui si commuove e per mostrarmi la sua gratitudine comincia a piangere scaglie di sapone.

Non avevo mai visto un immagine cosi pulita. Prendo il trapano e  con la parsimonia che si puo’ raggiungere solo sul litorale adriatico gli chiedo a cosa serve il suddetto elettrodomestico. Lui mi dice che devo svolgere una missione importantissima e che solo io posso farlo.

Allora imitando alla perfezione la voce del bassista dei Dirotta su Cuba mi spiega che devo assolutamente trovare la punta che combacia con quel trapano magico. Io subito faccio un fischio ed appare il mio fedele ronzino. Gli faccio mangiare della biada e lo mando al parcheggio della buca a prendere la mia Micra. Nel frattempo prepariamo un po di conserva per l’inverno.

Poco dopo il mio ronzino torna con la Micra, ci scambiamo uno sguardo d’intesa e parto verso l’avventura. Mi dirigo verso il Brico in cerca di una punta, ma li non ne trovo, allora preso dallo sconforto decido di rinunciare. Questa prova era troppo difficile anche per il sottoscritto. Appena esco vedo un ragazzo sui 35 di chiare origini algerine, ci sorridiamo e lui mi dice che era da Longoni a comprare delle canottiere. Io allora lo faccio sedere sulle mie ginocchia e gli racconto una favola.

Lui allora gonfia un pallone da calcio e comincia a palleggiare. Mi dice che quando era nel suo paese giocava a calcio nella rappresentativa fornai ciliaci. Io non presto attenzione ma ad un certo punto una frase perentoria come il verso di un upupa mi prende alla sprovvista: “Io faccio la punta. Ho segnato anche un goal una volta”.

Allora io prendo il trapano magico e glielo mostro. Lui subito capisce e appoggia i piedi al buco che c’era all’estremita’ di quest ultimo. Come per magia si rimpicciolisce e diventa una punta per trapani. Io ero abbastanza felice allora mi faccio una macedonia ma ci tolgo i kiwi che non li digerisco. Prendo la Micra e mi dirigo verso casa.

Dono il trapano completo al venditore. Appena glielo offro comincia a bucarmi tutta la casa. Fa molteplici buchi sulle pareti, rendendomela praticamente inabitabile. Fa anche dei buchi talmente grossi che il suo gatto ci passa dentro. Mi ringrazia mi da una pacca sulla spalla accenna due accordi di una canzone di Billy Holiday volteggia su se stesso e se ne va.

Io disperato mi sdraio supino per fare un quadro della situazione. Non capisco tutta questa cattiveria. Nel frattempo comincia a piovere e mi piove tutto dentro. Rimango cosi sdraiato per 4 giorni.

Poi un giorno arriva davanti a casa mia due muratori piuttosto sospetti. Mi dicono che se voglio mi riparano la casa stuccandomi tutti i buchi. Io li ringrazio e mi siedo sulla staccionata a guardarli lavorare. Sistemano il tutto, li pago e se ne vanno. La cosa che mi lascia un po’ perplesso è che i due muratori eran un po strani…uno aveva in mano una foto di Poggiolini con scritto boia sulla fronte, e l’altro era piuttosto bassino e con una coda…

Non vorrei mica che eran il tizio che mi ha bucato la casa ed il suo gatto….non vorrei che han fatto tutta quella pantomima per sistemarmi casa e prendermi dei soldi. Ma no dai… mi faccio troppo suggestionare. Decido di andare da Samanni a mangiare dei cannoncini allo zabaione con gli ultimi soldi che mi son rimasti.

Quando sono li mi metto dietro al frigo delle torte a mangiarli e vedo al bancone il venditore col suo gatto che dicono testuali parole: “Lo abbiamo fregato quello adesso aspettiamo Abed l’algerino e con i soldi guadagnati ce ne andiamo tutti a Finalpia a passare l’estate”.

Una lacrima mi bagna il viso, le mie vacanze in Aspromonte ormai erano saltate, non mi rimanevano nemmeno i soldi per un concerto dei Tazenda. Mordo l’ultimo cannoncino ..non avevano mai avuto un gusto cosi amaro. Il gatto persiano mi vede e mi fa un cenno con la mano.

Dopo un mese mi arriva una cartolina da Finalpia mi ringraziano per  tutto e mi dicon che l’estate prossima torneranno a trovarmi.

Luc Merenda

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