Un sabato notte dell’agosto del 1985 Tom Keifer e la sua band si stanno esibendo all’Empire Club di Philadelphia. Tra il pubblico c’è Jon Bon Jovi. Il cantante italo americano, che sta per diventare idolo definitivo di mia cugina strappandola per sempre dal vero metal, è già una mezza star. Il disco 7800° Fahrenheit, uscito da pochi mesi per la Mercury Records, ha fatto intuire il potenziale melodico dell’Italiano del New Jersey. I Cinderella piacciono a Bon Jovi che li presenta alla Polygram che cerca una band simil glam da mettere nella sua scuderia. Un anno dopo, oggi, il 2 agosto del 1986, esce il disco di esordio: Night Songs.

Prodotto da Andy Johns, che ha lavorato con i Rolling Stones. Nomen omen per i Cinderella, cenerentola, la band esplode vendendo oltre un milione di copie. Il singolo che fa da traino a quel disco è Somebody save me, qualcuno mi salvi. A salvare me la notte di quel terribile sabato è PP, un altro Paolo, amava farsi chiamare con l’iniziale del nome e del cognome, PP appunto, un po’ come amava fare KK Downing, chitarrista dei Judas Priest, uno dei gruppi che PP adorava. Non sapeva che rischio correva con la storia dei messaggi subliminali. Ma non corriamo troppo. PP adorava anche i Saxon. Aveva consumato il vinile di Wheels of steel. Il disco era uscito il 5 maggio del 1980, uno dei capisaldi della Nwobhm. Da noi sarebbe arrivato solo quattro anni dopo. Nel mondo se la giocò, nell’anno di uscita, nientemeno che con British steel dei Judas Priest. PP sognava di essere il Motorcycle man della traccia di apertura. Suonava, male, la chitarra. “So che tu canti”, mi disse quel sabato notte davanti ad una birra, “ho bisogno di un cantante per la mia band”. “Chi altro suona con te?”, chiesi lusingato dalla richiesta e abbagliato dall’opportunità di avere una seconda band.

“Nessuno, per ora siamo io e te”. Incorreggibile PP. Dieci anni dopo sarebbe finito a cantare lui, davvero buon cantante, in una band blues. Ma le prove nella sua cantina, solo chitarra distorta e voce urlata, mi salvarono da quel deprimente agosto. Il primo agosto, ieri, era rinato il Pentapartito. Il secondo governo Craxi: Psi, Dc, Psdi, Pri, Pli. Per tutto il resto del mese non succede un cazzo. Nubi tossiche in Camerun, l’ultimo concerto dei Queen, il raduno dell’Agesci, un incidente navale. Una noia mortale insomma. Nel mondo come nella città giocattolo. Salvatemi, avrei voluto urlare come Tom Keifer. Anche il Videoclip era in ferie. Passavo mestamente ogni giorno di fronte alla vetrina senza illuminazione di via XX Settembre. Appiccicavo il naso alla vetrina e guardavo le centinaia di dischi che c’erano dentro. Sfogliarli veloce con le dita, alzarne uno a caso ogni tanto, ascoltare un brano degli Hocculta o che so uno dei Vanadium, era il passatempo preferito dei sabato pomeriggio di quell’anno. PP un pomeriggio aveva cercato di farmi comperare il primo disco dei milanesi Hocculta, Warning games. Quando aveva scoperto che erano italiani aveva sentenziato che non gli piacevano più. Il disco non lo comprai neppure io. L’avrei recuperato 20 anni dopo in ristampa in cd. Non ricordo cosa acquistai quel pomeriggio. E neppure quante birre bevetti quel sabato sera parlando con PP. Mi vedeva come un cantante, mi piaceva. Ma sul palco sarebbe salito prima lui che me e che ogni componente dei Medalllo. E i Cinderella? Cinque anni dopo aver cantato qualcuno mi salvi Tom Keifer si ritirerà dalle scene per aver perso la voce. Forse anche questo era un segno che la storia dei Medalllo era segnata.

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