Mihajlovic è allenatore tosto, capace e di sostanza, ma questo Milan non fa per lui e così, salvo colpi di scena incredibili, beh la sua avventura in rossonero è già giunta al capolinea. In preallarme, talora la situazione dovesse degenerare in un esonero di mister Miha ci sarebbe addirittura pronto Cesare Prandelli, ma non vanno escluse le piste che portano a Lippi (con Brocchi sua spalla), Spalletti o Guidolin.
Ma quello del Milan non è soltanto un problema tecnico visto che almeno 6 calciatori andrebbero cambiati e il deus ex machina Adriano Galliani, se non si convince a … delegare certe situazioni, prendendo un direttore sportivo pensante e, di conseguenza a farlo lavorare, ecco è un altro problemone. Cosa fare allora? Finire la stagione evitando il peggio e lavorare in prospettiva assumendo subito Sean Sogliano nel ruolo di diesse operativo e, magari prenotando il bravissimo Roberto Donadoni per la panchina di giugno … potrebbe essere un bel modo di svoltare, cedendo eventualmente la presidenza a Paolo Maldini, riservando a Galliani (qualora però il geometra volesse andarsene nessuno si straccerebbe le vesti) il ruolo di controllore dei conti, con Barbara Berlusconi ad occuparsi di marketing.
Ma il Milan deve anche, se non soprattutto sbrogliare la matasse relativa all’ormai famoso affaire mister Bee. Cambierà proprietà oppure no l’ex squadrone rossonero di Milano? E … se così sarà in quali mani finirà il Diavolo milanista? E infine Mihajlovic (destino segnato, salvo colpi di coda) sarà disposto a recitare la parte del traghettatore o verrà esonerato in prospettiva futuro? Lo scopriremo vivendo, la situazione milanista è magmatica, tutto è in evoluzione.
Stefano Mauri