Reduce dal recente (e vincente), positivo impegno nel comitato del No alla campagna referendaria del dicembre scorso, l’avvocatessa Mimma Aiello, ecco ha deciso di prolungare il suo impegno civile candidandosi a … sindaco alle imminenti amministrative cremasche. E la sua discesa in campo, proprio perché caratterizzata da idee costruttive, voglia di fare e aperture trasversali, beh non è passata inosservata. Con la candidata della lista civica “Cambiare si può, ambiente e solidarietà”, abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Particolare non indifferente: c’è bisogno di gente e in modo particolare di donne che dicano qualcosa di sinistra e non di sinistro, soprattutto servono persone che antepongono a tutto valori e buonsenso. Ergo, in tal senso, sia benvenuta la … nomination Mimma Aiello.
Iniziamo giocando, ma fino a un certo punto: domani diventi sindaco, cosa faresti come prima azione?
Varerei iniziative vere e provvedimenti mirati, a 360 gradi per aiutare concretamente le famiglie e quanti sostengono i disabili.
Fondamentalmente rimani una donna di sinistra, ma sei, o meglio, siete aperti anche a chi politicamente ha altre idee, vero?
Diciamo che vengo da un percorso più vicino alla sinistra che alla destra, ma sì, da civici non guarderemo alle ideologie, punteremo alla concretezza, a colmare quel vuoto tra cittadini e istituzioni: quindi massima apertura per quanti vogliono dire la loro, per coloro che con noi, nelle macro aree già individuate vogliono e vorrebbero scrivere, insieme, il programma elettorale. Del resto, valori quali appunto l’attenzione al sociale, l’ambiente e la solidarietà sono universali e prescindono da qualsiasi ideologia.
Perché Stefania Bonaldi non merita la riconferma al ruolo di primo cittadino?
Nulla di personale, scendendo in campo mi sono messa in gioco per sostenere le cose e gli ideali in cui credo. Il fatto è che a un certo punto del suo mandato, più che un sindaco della e tra la gente, Stefania si è fatta essenzialmente una burocrate creando un vuoto, una scollatura di malcontento e sfiducia tra l’istituzione che rappresenta è la città. Un po’ come è avvenuto a Roma con la politica nazionale. Tornando alla realtà nostrana si è infine perso tanto, troppo tempo intorno a questioni, per carità magari pure importanti, ma prive di qualsiasi reale priorità tipo, per ribadire un esempio, la cosiddetta lunga questione Musalla poi sfumata.
Generalizzando il discorso e contestualizzandolo a livello nazionale: ma c’è ancora bisogno di un qualcosa di sinistra nel 2017?
C’è bisogno di ascoltare la gente e i suoi veri bisogni, urge colmare il freddo, negativo distacco tra la politica e la base, la realtà quotidiana, soprattutto bisognerebbe anteporre i valori universali e fondamentali alle pure ideologie. Non a caso tempo fa, con l’onorevole e amico Franco Bordo, sostenevo che era meglio pensare ai bisogni reali e concreti della gente piuttosto che limitarsi a fare da stampella al Governo Renzi. Concretezza e azione propositiva saranno le nostre azioni guida.
E … “Cambiare si può, ambiente e solidarietà” per quanti, indipendentemente da ogni ideologia, desiderano concretamente cambiare aperta, allora è la buona opportunità?
Sì e siamo aperti a tutti in quanto trasversalmente civici e in tal senso ho già ricevuto telefonate, consensi e contatti da varie parti.
Stefano Mauri